Scende l’Rt, ma Lazio ancora in zona rossa. Verso cambio fascia prima di Pasqua. Ripartito AstraZeneca

(di Martina Grillotti e Giacomo Pasquetti – da RietiLife Free Press) Dopo la decisione dell’Ema sullo sblocco del vaccino AstraZeneca, la campagna anti-covid ieri è ripartita immediatamente al fine di recuperare i 4 giorni di stop. L’indice Rt nel Lazio è in calo: in soli 7 giorni si passa da 1.3 a 1.09 e questa diminuzione fa ben sperare per abbandonare la zona rossa quanto prima. Per la settimana in arrivo, tuttavia, le restrizioni rimarranno quelle in vigore finora, con scuole chiuse (e studenti in didattica a distanza), negozi con serrande abbassate (se non le categorie che rientrano tra gli essenziali), e ristoranti e bar solo con asporto e domicilio. Se il trend si dovesse mantenere lo stesso fino al 26 marzo, data del nuovo monitoraggio, il Lazio potrebbe vedere l’arancione già da lunedì 29 e respirare qualche giorno prima delle strette di Pasqua.

I numeri, nonostante l’indice in discesa, però, sono ancora in salita. Ieri a Rieti altri 59 nuovi soggetti positivi su 308 tamponi e due morti: si tratta un uomo di 58 anni e uno di 78. Ci sono anche 44 guariti. Non va meglio in regione, dove si sono registrati 2.188 nuovi casi, 38 morti e 1.074 guariti. L’Italia arriva a 25.735 contagi e 386 vittime in tutto. Ripartono le vaccinazioni anche all’Ospedale De Lellis e raggiungono quota 19.272 i vaccinati nel Reatino. L’Asl di Rieti ricorda a chi aveva prenotato una dose, che sarà richiamato per un nuovo appuntamento.

Il caso AstraZeneca, tuttavia, ha destato non poco scalpore e Nicolò Lucantoni ieri è tornato con “Tu che ne pensi?” (montaggio di Antonio Priori), programma d’inchiesta disponibile su RietiLife TV, per chiedere ai reatini se si farebbero inoculare il vaccino. I pareri sono discordanti e c’è ancora incertezza: molti ripongono fiducia nelle istituzioni, altri preferirebbero aspettare Pfizer. Si dice preoccupato lo stesso Claudio Simion, Presidente del “Movimento per la libertà di vaccinazione”, che afferma: “I nuovi vaccini sono stati prodotti in tempi minimi e senza adeguata sperimentazione. Le persone andrebbero informate meglio dei rischi cui vanno incontro”. Il dottor Mario Caringi, immunologo, intervistato al Centro Medico San Marco, rassicura: “Il vaccino è testato e sicuro. Se è stato possibile averlo in tempi brevi, è solo grazie allo scioglimento dell’iter burocratico”.

Foto: RietiLife ©

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