Regione: “Scuole a rischio chiusura e dad se i dati non migliorano”. D’Amato: “Varianti, attenzionata la zona del Reatino a confine con Terni”

(ch.di.) Il Lazio è a rischio chiusura scuole, con la Regione che monitora tutta la fascia di provincia a confine col Ternano. E mentre è ancora presto per dire se si passerà in zona arancione (la decisione arriva venerdì) c’è un dato che preoccupa. Con un’incidenza sopra al limite stabilito dal Cts, non è escluso si passi in dad nelle scuole. E non lo dice una ipotesi campata in aria, ma un’intervista dell’assessore alla Sanità regionale Alessio D’Amato.

“Secondo le ipotesi del Cts – dice al Corriere della Sera Roma – le scuole andrebbero chiuse in quelle regioni in cui l’incidenza dei casi Covid supera i 100 casi ogni 100mila abitanti. Il Lazio era a 106,73. Sopra il limite, ma al di sotto della media nazionale. “Da lunedì (oggi, ndr) la Dad partirà nelle scuole superiori della provincia di Frosinone ed è già attiva nei cinque comuni zona rossa (Carpineto Romano, Colleferro, Roccagorga, Torrice e Monte San Giovanni Campano, ndr). Aspettiamo la decisione del Consiglio dei ministri per capire se le iniziative chirurgiche che sono state applicate stanno funzionando oppure no”. Ma se gli interventi “chirurgici” non dovessero funzionare, spiega D’Amato “allora la settimana prossima andremmo incontro a ulteriori misure da questo punto di vista e dovremmo prendere in considerazione l’ipotesi di chiudere le scuole anche nel Lazio”.

Su un eventuale ingresso in zona arancione, D’Amato spiega dalle colonne del Corriere che “È ancora presto per dirlo, venerdì eravamo a basso rischio, l’Rt era a 0,94 e in diminuzione. Ma la fascia dipende esclusivamente dai comportamenti: purtroppo troppa gente sta abbassando la guardia”. E alla domanda se oltre alla provincia di Frosinone ci sono altre zone attenzionate?, l’assessore replica “Ora è sotto osservazione la zona del reatino confinante con la provincia di Terni”. Colpa delle varianti: “Ormai si sono affacciate nella nostra regione. In tutto
ci sono 90 casi, 80 di inglese e 10 di brasiliana. La sud africana ancora non compare. E da ottobre ci confrontiamo con l’iberica, che è ancora prevalente”.

Foto: RietiLife ©

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