Va in pensione Roberto Fantacci: lascia il “suo” elicottero dopo una vita in volo tra Corpo Forestale e Carabinieri | FOTO

(r.l.) Dopo un soccorso effettuato al nord, lo chiamarono “il mago dell’elisoccorso”. Facile intuire il perché: destrezza e precisione negli interventi più difficili. L’elicottero come una penna, come un’estensione del corpo. Roberto Fantacci va in pensione dopo una carriera eccezionale: reatino, ha iniziato la sua carriera nel Corpo Forestale dello Stato, prima di transitare nei Carabinieri, come ha voluto la “recente” riforma. La passione per il lavoro, però, per Fantacci non è mai cambiata, ogni giorno più forte. Un amore, tra lui e l’elicottero, che l’ha portato a fare cose pericolose, spettacolari. Utilissime. Tanto che recentemente è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana.

Entrato nel Corpo Forestale dello Stato nel 1984, Fantacci ha iniziato la sua carriera con il Gruppo Sportivo: ottimo saltatore in alto, con la Studentesca che oggi porta il nome di Andrea Milardi, è detentore del primato sociale di specialità. Evidentemente l’altezza è stata sempre il suo forte. Oltre all’esperienza sportiva, nell’agosto 1985, Fantacci inizia a frequentare il corso di Pilota di elicotteri del C.F.S. È qui che inizia una lunga carriera a bordo degli elicotteri.

Dopo una decina di anni trascorsi a Roma Urbe, la sede principale del Servizio Aereo del C.F.S., davanti a Fantacci si apre una strada: la possibilità di trasferire alcuni elicotteri in altra sede, in quanto l’hangar di Roma doveva essere ristrutturato. “Fin da subito mi impegnai a far sì che la scelta cadesse su Rieti – dice Fantacci a RietiLife – altri colleghi mi seguirono in questa avventura e, approfittando della volontà dell’Aeronautica Militare, che allora occupava tutto il sedime dell’Aeroporto Ciuffelli, di chiudere il locale Comando e abbandonare le strutture, riuscimmo a farcele assegnare e a trasferire in maniera definitiva uomini ed elicotteri a Rieti”.

Una scelta (e un impegno) felici: dal gennaio 1996 al gennaio 2017, data di scioglimento del Corpo Forestale dello Stato, sono state tantissime le occasioni per dimostrare l’utilità di questa sede. “Fin da subito cercammo di creare una valida alternativa alla vicina Base di Roma. Siccome questa, a causa del posizionamento geografico, metteva in secondo ordine alcune attività, noi ci dedicammo a quella di soccorso in ambiente montano e alle attività di supporto ai Comandi Stazione C.F.S. prossimi all’Appennino centrale. In concorso con il Servizio 118 e soprattutto con il Soccorso Alpino sono stati centinaia gli interventi effettuati per prestare soccorso alle persone in difficoltà” ricorda Fantacci, che è stato Istruttore di volo per il C.F.S. e istruttore di volo militare per i Carabinieri.

Così, oltre a tanti soccorsi e interventi per salvare vite e facilitare situazioni, altra conseguenza molto positiva dell’istituzione della base di Rieti, è stata la possibilità di avere spazi ma soprattutto uomini specializzati che potessero dedicarsi all’attività di manutenzione degli elicotteri della Forestale. Un non trascurabile risparmio di denaro, quando prima tutto ciò era fatto da ditte private.

Fantacci, oggi al primo giorno “a terra” e in pensione, della base di Rieti è stato, per un periodo, il Responsabile della Sede e per circa 20 anni, il Responsabile Operativo e dell’Addestramento. Senza dimenticare che il reatino, è stato il Responsabile dell’Elisoccorso del C.F.S. svolgendo addestramenti e qualificazioni agli equipaggi del C.F.S. di tutta Italia. “Inoltre sono stato membro della Commissione Tecnica – Operativa per l’acquisto, in America,  da parte dello Stato Italiano, dei primi 4 elicotteri S64F da dedicare all’antincendio boschivo e alla protezione civile” ricorda Fantacci.

Oggi il meritato riposo dopo decenni di impegno, lavoro e passione sempre in alto. Col suo elicottero.

 

Foto: RietiLife ©

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