“C’è un pacco per vostro nipote, ci dovete 2500 euro”: la truffa al telefono e il mistero della “deviazione” di chiamata

Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di un lettore su una truffa.

Verso le 14:30 hanno telefonato alla casa dei miei ex suoceri ad Amatrice sul numero fisso, spacciandosi per amici di mio figlio e chiedendo il pagamento di 2500 euro, asserendo che Alfredo avesse acquistato un pacco pagando già 500 euro. occorreva, però, la cifra già detta per il saldo; la mia ex suocera, che ovviamente si èmolto preoccupata della situazione del nipote, ha cercato di capire cosa fosse successo e le persone che hanno telefonato, almeno due, hanno ribadito la necessità del pagamento di questa somma dicendo addirittura che la madre di Alfredo si fosse recata in banca per prendere dei soldi.

Alle rimostranze e dubbi della mia ex suocera e del mio ex suocero, quelli che poi si sono rivelati dei truffatori si sono dichiarati disponibili ad andare a prendere i soldi direttamente ad Amatrice; si sono dimostrati peraltro al corrente di alcuni dettagli pericolosi perché sapevano, per esempio che il mio ex suocero risultava ancora titolare di una utenza telefonica a Rieti in via Pietro Boschi, utenza peraltro cessata da tempo ma di cui lui risultava, fino a poco tempo fa, ancora intestatario.

Queste persone, a fronte della disponibilità, a quel punto, dei miei ex suoceri di pagare, si sono, come detto, dimostrati prima pronti ad andare da Amatrice a prendere il denaro; poi, quando il mio ex suocero ha detto che stava venendo a Rieti, hanno insistito per fissare un appuntamento non sotto casa della mia ex moglie, come da lui suggerito, ma in centro città ribadendo questa cosa dell’appuntamento in centro ovvero, come abbiamo riflettuto dopo, in zona a traffico limitato dove è più facile nascondersi e fuggire nei vicoli della città.

Il mio ex suocero aveva a quel punto preso le somme da consegnare a queste persone ma poi, per altre circostanze fortunate, non non hai incontrato queste persone, è stato intercettato dalla mia ex moglie che lo ha bloccato ed il tentativo di truffa non si è perfezionato. La cosa inquietante è in un particolare: poiché la mia ex suocera, a fronte di questa richiesta di denaro, ha immediatamente cercato di contattare sia la mia ex moglie che mio figlio, non riuscendo a parlare con la mia ex moglie perché il telefono sembrava non prendere la linea. Invece, allorché ha telefonato a mio figlio con l’utenza fissa di casa, non gli ha risposto Alfredo, bensì al telefono c’era una di queste persone, come se la linea telefonica dei miei ex suoceri fosse stata deviata.

Ecco perché sono caduti più facilmente nell’inganno, perché per loro stava rispondendo questa persona “al telefono” di mio figlio, cosa assolutamente non vera perché Alfredo è stato contattato dalla nonna solo successivamente quando ormai il nonno era già partito. Chiaramente nei prossimi giorni verrà presentata una denuncia alla polizia, la mia ex moglie ha già contattato la Polizia Postale per avvisare dell’accaduto e però penso che sia una cosa estremamente grave quanto successo perché oltre il classico tentativo di truffa telefonica in danno di anziani – e i miei ex suoceri sono abbastanza avanti con l’età – c’è il particolare della apparente deviazione dell’utenza telefonica fissa a loro danno.

Ovviamente gli ulteriori contatti telefonici avvenuti sul cellulare del mio ex suocero risultano essere stati effettuati da un numero sconosciuto e quindi, allo stato, non identificabile ma, ritengo, rintracciabile dalle polizia giudiziaria; penso che quanto accaduto sia una notizia da diffondere in pubblico per evitare che possano essere portate a termine altre truffe di questo tenore in danno di persone anziane tratte in inganno.

Foto: RietiLife ©

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