Raccolta porta a porta “rinviata” in centro. Tutta colpa del covid: maxi lavoro per Asm

(di Federico Ducco – da RietiLife Free Press) La raccolta differenziata in centro può attendere. Infatti, il servizio di raccolta “porta a porta” è stato rinviato. La causa è da attribuire al covid che come hanno sottolineato da Asm “ha imposto una riorganizzazione del servizio”. E così i residenti saranno costretti a pazientare ancora un po’. Tutta colpa, come detto, dell’emergenza sanitaria che ha aumentato il lavoro dei 90 dipendenti di Asm addetti all’igiene urbana sul territorio.

Nel 2020 infatti l’azienda ha dovuto raddoppiare la rete di raccolta dei rifiuti per le utenze covid, organizzando un servizio separato per persone positive o in quarantena sulla base di indicazioni fornite dal Comune attraverso un elenco proveniente, prima ancora, dalla Asl. Ogni due settimane viene predisposta una raccolta, sulla base dell’indirizzo e dell’orario fornitici, e poi il conferimento a Casale Bussi a Viterbo, due operazioni che viaggiano in maniera separata rispetto al “porta a porta” tradizionale: l’Asm negli ultimi tempi è arrivata anche a 430 utenze covid, i cui rifiuti, considerati indifferenziati, seguono appunto procedure proprie sia per quel che riguarda la raccolta che per il trasferimento. Tutto questo ha causato un aggravio di costi per Asm: agli 8 milioni e mezzo di euro l’anno legati al ciclo dei rifiuti, di cui 3 milioni e mezzo necessari per il trasporto e lo smaltimento a Viterbo, si sono aggiunti 100 mila euro per le utenze Covid, metà dei quali restituiti alla Municipalizzata attraverso un finanziamento aggiuntivo del Comune.

Di raccolta “porta a porta” in centro se ne riparlerà dunque ad emergenza sanitaria finita con la speranza che l’estensione del nuovo servizio possa contribuire a migliorare i dati che già vedono Rieti primeggiare nel Lazio con una percentuale raggiunta del 58,66 (+11,65%) nel 2019 dopo i 7,8 % dell’anno precedente.

Foto: RietiLife ©

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