Anpi Rieti: “Giorno della Memoria. Non dimentichiamo Filippo Palieri ex Capo Gabinetto di Rieti”

Il 27 gennaio di ogni anno si celebra in tutto il mondo il Giorno della Memoria: viene ricordato il 27 gennaio 1945 quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivarono ad Auschwitz svelando al mondo l’orrore del campo di concentramento, uno dei luoghi del genocidio nazista, liberandone i pochi superstiti. Non c’è modo più efficace che ricordare quell’orrore, e farlo conoscere alle nuove generazioni, con il racconto di chi l’ha vissuto, come Liliana Segre: “Non ho mai perdonato, come non ho dimenticato”. Una testimonianza forte che dovrebbe scuotere le coscienze.

“L’ANPI di Rieti vuole ricordare Filippo Palieri (Cerignola, 22 maggio 1911 – Wietzendorf, 13 aprile 1945), commissario di polizia e medaglia d’oro al valor civile). Ex-Allievo della Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laureato in Giurisprudenza a Roma nel 1933, entrò nella Polizia di Stato giovanissimo, percorrendo tutti i gradi di carriera fino a diventare Capo di Gabinetto della Questura di Rieti” ha detto l’Anpi.

Per continuare: “Durante il suo servizio in questa sede, si adoperò per evitare la deportazione nei campi di lavoro in Germania di circa 300 artigiani reatini, che avvertì personalmente del pericolo. Nello stesso periodo, fornì appoggio ai reparti partigiani che operavano sulle montagne della Sabina. A causa del contrasto effettuato agli occupanti tedeschi, e del suo rifiuto ad aderire alla Repubblica Sociale Italiana, venne alla fine arrestato ed internato nel campo di concentramento di Wietzendorf, dove morì di stenti”.

Per concludere: “Medaglia d’oro al merito civile motivazione: Capo di Gabinetto della Questura di Rieti, evidenziando eccezionale slancio altruistico e sprezzo del pericolo, riusciva a tenere nascosti agli occupanti tedeschi i nominativi degli artigiani reatini, evitando in tal modo la loro deportazione in campi di lavoro. Dopo aver informato personalmente i propri concittadini del pericolo, veniva scoperto dai nazisti e, arrestato, deportato nel lager di Wietzendorf dove periva a causa degli stenti e delle torture patite. Fulgido esempio di straordinarie virtù civiche e generoso altruismo spinte sino all’estremo sacrificio. 13 aprile 1945 – Wietzendorf (Germania)”.

Foto: RietiLife ©

Print Friendly, PDF & Email