Cittadinanzattiva chiede spiegazioni: “Senzatetto in città: dove possono andare?”

“Quando per anni abbiamo chiesto al Comune di Rieti di occuparsi della questione delle persone senza tetto che dovevano passare per strada le fredde notti invernali, non abbiamo avuto risposta. Nell’anno 2018 il Comune di Rieti con la collaborazione del Vescovo di Rieti attrezza uno spazio di accoglienza notturna in Via del Porto con due sale riscaldate e servizi igienici minimi essenziali, come “riparo dal freddo” per gestire il quale si impegnano il Comune e alcune associazioni di volontariato”: lo scrive Cittadinanzattiva con Mauro Rizzetto.

“Nell’anno 2020 in piena emergenza covid – 19 il “Riparo dal freddo” può accogliere soltanto 6 persone per il rispetto delle norme di sicurezza per prevenire la diffusione dei contagi. Chiunque transiti per Rieti può vedere sotto alcuni ponti cittadini, sulle rive del fiume Velino nei pressi della centrale del latte, a ridosso dei centri commerciali cittadini, persone che passano la notte dormendo a terra coperti di cartoni e altri strumenti di fortuna, ma solo i cittadini vedono questo? Ebbene no! Lo vedono anche le forze dell’ordine che hanno identificato queste persone e hanno loro imposto di lasciare quei presidi di fortuna e andare via e hanno ricevuto come risposta: “Dove possiamo andare?” Anche i cittadini di Rieti, che per semplice umanità o per mero decoro urbano non sopportano la vista di questi accampamenti, segno di una disperazione alla quale la comunità locale non sta ponendo rimedio, si chiedono: “dove possono andare?” Noi per l’ennesima volta chiediamo al Comune di Rieti: “dove possono andare?”  Il “riparo dal freddo” già era insufficiente e costituiva di per se una “presa in carico” formale del problema che però nella sostanza lo lasciava inalterato. Siamo quindi a chiedere a codeste spettabili Istituzioni di affrontare seriamente il problema dei senza tetto a Rieti, a partire dalle segnalazioni che possono fare le Associazioni, Le Forze dell’ordine e gli stessi singoli cittadini, fornendo loro non solo un “riparo dal freddo” notturno, ma di prendere realmente e non solo formalmente in carico questi cittadini che non sono in grado di provvedere autonomamente a loro stessi e predisporre per ognuno di loro un percorso individuale di riabilitazione sociale” dice Cittadinanzattiva.

“Come sempre ci mettiamo a disposizione del Comune di Rieti per collaborare in progettualità mirate al superamento e rimozione delle criticità, uscendo da logiche di mero assistenzialismo che alla fine aggravano e consolidano i problemi, con una crescita esponenziale di costi umani, sociali ed economici a carico della comunità Comunale” conclude Rizzetto.

Foto: RietiLife ©

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