Blocco Studentesco “cambia” i nomi a strade e piazze: viale Matteucci dedicato a Bart Simpson, piazza San Francesco a Venner

“Oggi tutta Italia si è svegliata con nuovi e sorprendenti nomi dati alle vie e alle piazze dal nostro movimento. Perché? Perché ci piacevano di più”: lo scrive Blocco Studentesco. In particolare viale Matteucci è stato “intitolato” a Bart Simpson, personaggio della serie animata “The Simpsons” mentre piazza San Francesco al Saggista Dominique Venner.

“È passata qualche settimana – inizia la nota del fulmine cerchiato – da quando il sindaco di Cinisello Balsamo ha deciso di dedicare una piazza a Gionata Boschetti, in arte Sfera Ebbasta. Nulla da ridire al caro sindaco: meglio uno Sfera Ebbasta qualunque che un’ennesima piazza della Repubblica o piazza 25 aprile. Siamo rimasti folgorati dall’esempio di Cinisello e abbiamo deciso di partecipare anche noi a questo rinfresco alla toponomastica del Bel Paese”.

“Se l’unico criterio per intitolare una piazza – continua la nota – è l’arbitrio puro e semplice, abbiamo pensato che fosse meglio il nostro piuttosto che quello di qualche sindachetto in cerca di pubblicità: infatti, le nostre piazze portano nomi di poeti, politici, avventurieri, personaggi di fantasia, attrici e star della musica. Le nostre vie sono inni alla gioia, al saper vivere, alla pazzia e all’eros, le nostre piazze esempi di politicamente scorretto in questo tempo di neo-bigottismo sanitario. Ci dispiace per chi si sentirà offeso dal nuovo nome che abbiamo scelto per la sua via di casa: il nostro scopo non è quello di distruggere, ma di dare nuove voci alle nostre città annoiate”.

“Un’azione – conclude la nota – che porta in sé la provocazione di chi è stufo di modelli e nomi antiquati, ridondanti, buoni solo a perseguitare gli studenti alle interrogazioni, e la volontà di chi vuole costruire l’Italia di domani con nuove pietre. Abbiamo scelto nomi forti, in tutti i sensi, nomi che ci piacciono. Punto e basta, senza doppi sensi o ipocrisie ideologiche. Perché lo abbiamo fatto? Perché una generazione rinchiusa nelle mura imbottite della propria stanza ha bisogno di visionari, sognatori, di eroi e anche di canaglie. Oggi c’è bisogno di realtà, non di illusionisti a misura di DPCM”.

Foto: BS ©

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