Due anni fa il sacrificio di Stefano Colasanti: ricordiamo il vigile-eroe

(r.l.) Due anni fa la tragedia sulla Salaria. Un’esplosione di una cisterna di combustibile in un distributore al km 39 della Salaria ha ucciso il Vigile del Fuoco 50enne Stefano Colasanti e Andrea Maggi, 38enne sabino.

Articoli e videoL’ultimo saluto a Maggi e Colasanti Stefano Colasanti è il Personaggio dell’Anno 2018 RietiLife  Stefano Colasanti è cittadino benemerito di Rieti La cerimonia a un anno dalla scomparsa

Stefano Colasanti, facendo allontanare diverse persone dopo aver percepito la gravità del pericolo, ha limitato quella che sarebbe potuta essere una vera e propria mattanza. Un gesto d’altruismo pagato con la vita. Nessuno ha mai dimenticato Stefano in questi due anni. Certo la famiglia, ma anche i suoi colleghi Vigili del Fuoco, le ragazze della squadra di futsal che allenava, la città. Un’assenza che si fa sempre più forte e dolorosa. E che assume ancor più valore a poche ore dalla fine delle celebrazioni per Santa Barbara, patrona della città e protettrice dei Vigili del Fuoco. Il Comando Vigili del Fuoco di Rieti oggi alle ore 10, in forma “ristretta” a causa dell’emergenza ‘Covid19’, organizzerà una breve cerimonia con la deposizione di una corona sul luogo della tragedia del 5 Dicembre 2018, dove perse la vita il Vigile del Fuoco Colasanti Stefano. Presente la famiglia. Oggi alle 18 una messa in onore di Colasanti a Vazia.

Lo scorso anno RietiLife ha voluto affidare a chi più amava una delle due vittime di quella esplosione, Stefano Colasanti, un ricordo speciale a un anno dalla scomparsa di un vero e proprio eroe. Di seguito ri-pubblichiamo la lettera scritta per RietiLife da Benedetta Colasanti, la figlia di Stefano, al suo papà. Benedetta ora ha 20 anni e nel giorno dei funerali rivelò la forza di chi ha molti più anni di esperienza sulle spalle.

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La lettera di Benedetta Colasanti

Parlare di te ad un anno da quando te ne sei andato è difficile, nonostante io lo abbia fatto sempre, in ogni momento delle mie giornate. Certo, però, è più dura riuscire ad accettare che sia già passato così tanto tempo. Sembra ieri da quando la mia vita è cambiata per sempre.

È stato un anno in cui ho imparato a crescere in fretta, e mi sono imposta da subito il fatto di dover essere forte.
Non sei mai stato soltanto un papà per me: eri molto di più. Si dice che un padre sia il primo grande amore di una figlia. Tu, per me, eri il porto sicuro, una delle poche persone con cui riuscivo davvero ad aprirmi, su cui potevo contare sempre, e per sempre ripeterò che tutto questo non è mai scontato.

Sei stato tutto ciò che di meglio avrei potuto chiedere alla vita, la stessa che ti ha portato via da me, la stessa vita che adesso ho imparato ad affrontare con i tuoi valori, e soprattutto con il tuo sorriso. Non l’ho mai fatto per forza: quando parlo di te mi brillano gli occhi, sorrido inconsciamente, perché vorrei tanto trasmettere alla gente quello che provo anche solo pensandoti.

Giuro papà che non ho mai dimenticato niente di tutto quello che mi hai lasciato: certo, sono più testarda e un po’ più antipatica di te, ma ho la stessa tua voglia di vivere, lo stesso tuo desiderio di voler dare sempre il massimo.
E tu, senza dubbio, il massimo l’hai dato fino all’ultimo.

Te ne sei andato perché il tuo animo buono ha prevalso sul timore di non riuscire a gestire quella maledetta situazione, e sono certa che in quei momenti non ti sarebbe passato altro pensiero per la testa. Questo ha fatto di te un eroe, quell’eroe che io ho avuto la fortuna di avere sempre accanto. Il punto è che per me non se ne è andato un “eroe”: per me sei andato via tu, papà, mi hai lasciata qui in quello che doveva essere il periodo più bello della mia vita. Hai lasciato sulla scrivania le tue penne, nell’armadio le tue camicie, e a me hai lasciato così tanti ricordi che un libro non basterebbe per raccontarli.

Più di tutto, però, mi hai lasciato un esempio di vita, e questo è quello che mi rende così tanto forte. Non te ne sei andato per caso: te ne sei andato per un atto di amore, del tutto istintivo. E questo è quello che per me conta di più.

Per me conta avere tutta la mia fierezza nel cuore per reagire, conta sapere che magari un giorno anch’io potrò avere il tuo stesso animo buono, potrò somigliarti ed essere come avresti voluto tu.

Spero davvero, papà, che tu sia fiero di quello che ho costruito e che costruirò tenendomi stretti i tuoi consigli, spero che tu sia fiero dei miei sorrisi perché so che in quelli potrai vivere per sempre. E non so ora dove sei, ma mi piace pensare che da qualche parte mi stai guardando con gli stessi occhi pieni di dolcezza che hai avuto sempre.

Mi manchi papà.
Adesso, più di sempre, mi manchi come l’aria.

Nella foto, Benedetta guarda il papà Stefano: è il 4 dicembre di qualche anno fa e Colasanti assieme ai colleghi Vigili del Fuoco, alle famiglie e ai reatini, festeggia Santa Barbara.

Foto per gentile concessione di Benedetta Colasanti ©

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