Marco Pezzotti domenica avversario del “suo” Rieti: “La Recanatese è forte. E se Fedeli non fosse andato via dallo Scopigno…”

(di Christian Diociaiuti) Domenica alle 14.30 c’è Recanatese-Rieti. Un recupero della sesta giornata per gli amarantocelesti, contro un’altra squadra ferma da quasi un mese per lo stop alla D. Ma non è questo ad accomunare le due società (divise peraltro da 9 punti, ma la Recanatese, quarta, ha giocato una gara in più). Tra le fila giallorosse c’è Marco Pezzotti, un simbolo del Rieti degli anni recenti e della gestione Fedeli, un prodotto del nostro calcio che da 5 anni ha trovato spazio nelle Marche, prima nella Samb (tra D e C) e poi Pineto, Sangiustese e ora Recanatese.

Classe 1988, esterno che può coprire tutti i ruoli vista la grande devozione a fatica e sacrificio, Pezzotti manca da Rieti dal 2015. Da quando è giunto a San Benedetto, a metà 2015, è arrivata la benedizione di una bimba che oggi ha 5 anni e c’è il prosieguo di una vita felice con la compagna Michela. Chi lo conosce bene, si accorge subito che Marco, sì, ha preso un po’ l’accento marchigiano: “Per forza, a stare sempre qui – scherza il giocatore reatino – quando Fedeli da Rieti andò a San Benedetto nessuno fece proposte affinché io restassi. E quella di San Benedetto per me è stata un’occasione che non avrei potuto rifiutare per la mia carriera, una piazza così. Negli anni qualche avvicinamento c’è stato, ma per una serie di situazioni, cambi di proprietà a Rieti e una mia scelta personale di restare a vivere a San Benedetto, sono rimasto qui nelle Marche. E devo dire che qui c’è più visibilità rispetto al Lazio, a Rieti. Penso – aggiunge – che se Fedeli non se ne fosse andato, forse sarei ancora lì, magari con la fascia da capitano“.

E ora? “Ora mi ritrovo avversario dopo 5 anni. Certamente sarà emozionante sfidare la squadra della mia città, in cui sono cresciuto, ho giocato, dove c’è la mia famiglia – dice Pezzotti, che tutti i giorni raggiunge Recanati in treno per allenarsi, dalla Riviera delle Palme – Come stiamo? Bene, il covid non ci ha toccati ma siamo fermi da tempo dopo aver giocato 5 partite. Abbiamo avuto la fortuna di poterci allenare. La Recanatese è una società importante, che ogni anno punta in alto. Una squadra ben costruita, con il presidente che ambisce al massimo. Io sono certo che lotteremo fino alla fine per il vertice in questo campionato strano”.

Foto: US Recanatese ©

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