“Paga o tuo figlio va in carcere”: anziana truffata, 4 denunce

(da comunicato dei Carabinieri) I Carabinieri della Stazione di Contigliano, ricadenti nell’ambito della Compagnia Carabinieri di Rieti, a conclusione di una complessa e articolata attività di indagine hanno denunciato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria quattro soggetti, tutti di origine campana, ritenuti responsabili in concorso tra loro di una truffa perpetrata ai danni di un’anziana residente nel comune reatino.

I fatti risalgono ai primi mesi del 2018, quando la donna fu contattata sulla propria utenza telefonica di casa da un uomo che, spacciandosi per un non meglio specificato carabiniere di Rieti, informava la donna che il figlio aveva causato un incidente stradale molto grave a Terni e pertanto era trattenuto in caserma. Tuttavia alla donna, oltremodo spaventata, lo sconosciuto interlocutore riferiva che per “sistemare” la vicenda ed evitare ulteriori gravi conseguenze al figlio, era necessario versare la somma di circa millecinquecento euro, che sarebbe stata ritirata di lì a breve a domicilio da un non meglio indicato avvocato.

Pochi minuti di spavento e disorientamento, senza neanche il tempo di realizzare quanto riferito, e a bussare alla porta dell’anziana signora si presentò un uomo all’apparenza distinto, che chiedeva di riscuotere la somma. Ma la donna, colta alla sprovvista, non aveva con sé tutto quel denaro e la cosa non poté che aumentare il suo sconforto, placato solo dall’intervento del sedicente avvocato, che la tranquillizzava dicendole che poteva consegnargli anche dei gioielli di famiglia in oro, a compensazione della cifra richiesta.

Pressata dalla necessità di evitare spiacevoli conseguenze al proprio caro figlio, la donna immediatamente consegnò il poco denaro che aveva con sé ed i propri gioielli all’avvocato che, non appena conquistato il bottino, si dileguò.
Solo un dubbio reso possibile dalla calma recuperata poco a poco, consentì alla donna di cercare un contatto con il proprio figlio, che altro non poté che tranquillizzarla circa la propria posizione, negando di essere coinvolto in alcun incidente e riferendo di essere normalmente al lavoro, realizzando al contempo che l’anziana madre era stata vittima di una truffa messa a segno da persone prive di scrupoli.

Dalla denuncia sporta nella stessa giornata, i militari della Stazione sono riusciti a sviluppare una difficile attività investigativa che, anche mediante lo studio dei tabulati telefonici, ha consentito di individuare i componenti del sodalizio criminale responsabile della odiosa truffa ai danni dell’anziana donna.
Lo sviluppo dell’attività, inoltre, ha consentito di acclarare la responsabilità dei medesimi, in altri due analoghi episodi delittuosi portati a termine a Terni ed Acquasparta nella stessa giornata e di un ulteriore tentativo nei confronti di una donna di Rieti, non andato a segno solo per il sospetto ingenerato nella vittima.

Il modus operandi utilizzato dagli autori del reato è purtroppo frequente e mira a colpire persone anziane, e spesso sole, facendo leva sullo spavento ingenerato nelle vittime e sui loro sentimenti di persone che farebbero anche l’impossibile per tutelare i propri figli o nipoti.

Non è sufficiente che lo sconosciuto interlocutore dimostri di conoscere i nomi o le abitudini dei nostri cari: è bene mantenere alta la guardia e tenere sempre a mente che mai nessun carabiniere, poliziotto o avvocato chiederà denaro o gioielli per “risolvere” o “sistemare” situazioni giudiziarie in cui sono coinvolti i nostri familiari.

Foto: Carabinieri ©

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