L’incubo del ritardo nell’esecuzione tamponi e del referto dopo giorni: “Troppa attesa”. E il bollettino…

(ch.di.) “Volevo rispondere al sindaco Cicchetti, dice di aver aspettato un’ora e mezza per il tampone, si dovrebbe ritenere fortunato! Il 3 novembre con la mia bambina che si doveva sottoporre al tampone ci siamo messi in coda dalle 13.15 e siamo andati via alle 18.30. Mia figlia ha 10 anni e per fortuna sono riuscita a farla stare tranquilla ma li in fila c’erano neonati e bambini piccoli. Bisognerebbe trovare una soluzione”: lo scrive una lettrice, rispondendo alle parole di Antonio Cicchetti che RietiLife ha pubblicato ieri (leggi).

Decine le segnalazioni che rilanciano i ritardi dell’esecuzione dei tamponi e il ritiro del referto, tanto che l’interrogativo ora è quanto sia valida la formula del bollettino Asl “All’esito delle indagini eseguite nelle ultime 24 ore”. Un’altra segnalazione è la seguente: “Mio figlio è stato un contatto di un ragazzo positivo asintomatico, ha fatto quarantena e dopo 12 giorni tampone (lui mai nessun sintomo) ad oggi dopo 8 giorni dal tampone ancora nessuna notizia senza poter uscire per la scuola o per altro. Segregato in casa a causa di questo servizio”. Sui ritardi il sindaco Cicchetti ha parlato di un sistema “Ingolfato“.

Tamponi e referti in ritardo (la media è una settimana, come in molte parti d’Italia del resto) che hanno costretto, ad esempio, il sindaco di Borgorose, Mariano Calisse a coinvolgere un laboratorio di Borgorose (come riporta l’edizione di stamattina di RietiLife Free Press) per sottoporre al test rapido molti dei suoi cittadini, per arginare il contagio che ora conta oltre 40 positivi.

Nella foto, la fila per il drive-in Asl

Foto: RietiLife ©

 

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