Confartigianato, Cocco: “Regole sempre più ferree, non penalizzate mondo di ristorazione, alimentazione e accoglienza”

Con l’aumento dei contagi da Covid-19, anche le regole per le attività produttive si fanno più ferree. La necessità di garantire il distanziamento e di non favorire situazioni di assembramento investe in modo particolare tutte le attività aperte al pubblico, soprattutto quelle che operano nel settore dell’alimentazione e della ristorazione. Prima con il DPCM del 13 ottobre e poi con quello del 18 ottobre, nonché con le regole imposte dall’Ordinanza della Regione Lazio del 21 ottobre, gli imprenditori lavorano con sempre maggiore incertezza.

Le regole sono apparentemente semplici: ingressi dilazionati, divieto di sostare all’interno del locale e nelle immediate vicinanze, tavoli da massimo 6 persone, orari di chiusura fissati alle 24 per le attività con somministrazione, alle ore 18 per quelle senza consumo al tavolo, ferma restando la possibilità di effettuare la vendita da asporto. Tutto questo del rispetto dei protocolli e delle linee guida nazionali (il riferimento per ora è l’Accordo Stato Regioni dell’8 ottobre 2020), che Confartigianato Imprese Rieti ha contribuito a divulgare fin da subito.

Una situazione che preoccupa sempre di più il mondo della piccola impresa che, pur nel rispetto di tutte le regole previste, subisce un’inevitabile crollo da un punto di vista economico. Non è infatti un mistero che tutto il settore dell’alimentazione, della ristorazione e dell’accoglienza sia il più colpito dagli effetti della pandemia.

“Voglio esprimere tutta la nostra vicinanza al mondo dell’Horeca (Hotellerie, Restaurant, Cafè) settore che in questo periodo è stato fatto passare come il protagonista negativo della vicenda Covid-19 – afferma Pierluigi Giraldi, Presidente di Confartigianato Giovani Imprenditori Rieti – Chi ha avuto il piacere di uscire e di frequentare bar, ristoranti e altre attività commerciali, si è potuto rendere conto del grande sforzo che hanno sostenuto e continuano a sostenere per far rispettare tutta la normativa anti-Covid”.

“Dal lockdown ad oggi, l’attuale Governo anziché prepararsi alla seconda ondata, incrementando ad esempio i posti delle terapie intensive oppure rimodulando gli orari di accesso scolastici e le modalità della didattica per non creare sovraffollamento e rischi inutili, ha voluto puntare il dito su un settore importantissimo dal punto di vista economico ed occupazionale, limitandolo nuovamente dopo il lungo stop iniziato nel mese di marzo. Per molti questo provvedimento ha già significato la chiusura, mettendo la parola fine ad anni di sforzi e sacrifici. Riteniamo non sia più possibile considerare le chiusure, anticipate o totali, una soluzione – continua Giraldi – pertanto crediamo sia necessario un maggiore confronto con le associazioni di categoria al fine di tutelare sia la salute pubblica che l’economia. Siamo convinti che insieme, rispettando tutti le regole, si potrà superare questo periodo.”

 

“Sin dall’inizio dell’epidemia il nostro settore ha registrato un forte calo del lavoro. La nuova risalita della curva dei contagi legato ad un clima di terrore sulla possibilità di un nuovo lockdown sta facendo perdere tutto quel che di buono si è ricostruito faticosamente dopo la riapertura”, aggiunge Simone Cocco, Vice Presidente di Confartigianato Giovani Imprenditori e titolare della Sweet Emotions Srl.

“I nostri clienti sono quasi intimoriti nel frequentare le nostre attività nonostante l’adozione da parte di tutti delle più severe norme igieniche anti-covid. Abbiamo assistito a mesi di promesse e ritardi negli aiuti a tutte le Partite Iva mentre subivamo cali drastici del fatturato. L’ultimo bando della Regione Lazio sull’incentivo a comprare prodotti a Km 0 del territorio si è rivolto soltanto alla ristorazione escludendo tutti gli altri settori che fanno parte del mondo Horeca: questo è intollerabile”, continua Simone Cocco.

“L’idea di base di aiutare la filiera produttiva del nostro territorio è giusta però c’è la necessità di coinvolgere una platea d’imprese più ampia per non lasciare indietro nessuno. Chiediamo inoltre – conclude il Vice Presidente di Confartigianato Giovani Imprenditori Rieti – oggi più che mai, un accesso al credito più veloce e snello rispetto alle lentezze burocratiche che vanno a incidere ancor di più in modo negativo sui costi da sostenere per le nostre imprese. Il nostro obiettivo sarebbe quello di poter tornare ad avere gli stessi livelli occupazionali del periodo pre-covid e questo si potrà ottenere soltanto aumentando gli sgravi fiscali sul costo del lavoro. Le nostre aziende sono come le nostre famiglie e ci fa male dover perdere qualche pezzo per strada. Siamo da sempre aperti al dialogo, ma non possiamo essere considerati aziende superflue. C’è bisogno di agire tutti insieme e in fretta per poter vivere il presente rispettando le regole e per poter tornare a programmare il futuro. Lasciateci fare impresa.”

Foto: RietiLife ©

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