Nobel per la pace al World Food Programme, Coldiretti: “Da sempre un connubio tra cibo e pace”

Un connubio indissolubile quello tra cibo e pace, sancito sin dall’antichità, a cui anche le tradizioni e le religioni di tutto il mondo, hanno da sempre attribuito una grande sacralità. Il cibo rappresenta uno strumento di confronto e condivisione, che rende possibile l’integrazione. Un elemento che unisce, apre al dialogo e consente la diffusione di culture diverse”.Così il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri,sull’assegnazione del Nobel per la Pace al World Food Programme, la principale organizzazione umanitaria e agenzia per gli aiuti alimentari delle Nazioni Unite.“Il cibo è tornato ad essere un elemento strategico negli equilibri internazionali – aggiunge Granieri– con una corsa agli accaparramenti e guerre commerciali, che alimentano tensioni e nuove povertà. E questa decisione lo conferma”.

 La pandemia di Covid-19 potrebbe far sprofondare nella fame cronica ulteriori 130 milioni di persone entro la fine del 2020, con la mancanza di cibo che colpisce nuove fasce della popolazione. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base del Rapporto Annuale delle Nazioni Unite. In Italia sale a 4 milioni il numero di poveri, che con l’aggravarsi della situazione in autunno per le conseguenze dell’emergenza Covid-19, saranno costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare nelle mense o con la distribuzione di pacchi alimentari.

Fra i nuovi poveri coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie. Persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.

“Solo durante il lockdown è aumentato di mezzo milione in tutta Italia il numero di poveri che ha bisogno di aiuti per l’acquisto di alimenti, salito ora a 4 milioni – spiega il presedente di Coldiretti Lazio, David Granieri–Altri 2,7 milioni di cittadini in difficoltà economica, hanno beneficiato di aiuti alimentari solo nel 2019. Una situazione critica anche nel Lazio, dove si registrano oltre 263 mila persone in condizione di povertà, pari al 10%, ma riteniamo che il numero possa essere molto più alto e sicuramente destinato a crescere a causa delle conseguenze del Covid-19”.

Numerose le iniziative di solidarietà messe in atto da Coldiretti Lazio, soprattutto durante il periodo del lockdown, con aiuti agli indigenti attraverso il recupero anti spreco, donazioni o pacchi alimentari. Tra queste la “Spesa sospesa” degli agricoltori di Campagna Amica, che ha consentito di consegnare ai più bisognosi in tutta Italia oltre 2 milioni di chili in frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, vino e olio 100% italiani, di alta qualità e a chilometro? zero.

“Si tratta della più grande offerta gratuita di cibo mai realizzata dagli agricoltori italiani – conclude Granieri– per aiutare a superare l’emergenza economica e sociale provocata dalla diffusione del coronavirus e dalle necessarie misure di contenimento”.

Foto: RietiLife ©

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