Sebastiani: “Chiesto al sindaco di chiudere autolavaggio ‘I Faraoni’ in via Del Terminillo”

“Chiedo al Sindaco l’emissione urgente di un’ordinanza di chiusura dell’autolavaggio ‘I Faraoni’ in Via del Terminillo. Ho sollecitato in tal senso il primo cittadino, Antonio Cicchetti, con un’interrogazione a risposta scritta presentata lo scorso 1 settembre, a tutt’oggi ancora mai riscontrata, nuovamente sollecitata il 24 settembre, soprattutto a seguito di un’ordinanza già emessa il 24 aprile 2017 dall’ex Sindaco Petrangeli, con la quale si interdiva l’uso di macchinari all’interno dell’autolavaggio fino a quando non si fosse effettuata una valutazione di impatto acustico. L’attività in questione – recita l’ordinanza – costituisce inquinamento acustico che determina implicazioni igienico-sanitarie con pregiudizio della salute pubblica” ha detto il consigliere comunale Andrea Sebastiani (Gruppo Misto).

“L’attività di autolavaggio sta peraltro minando la staticità dell’intero fabbricato di Via Isonzo a causa delle acque reflue che hanno infiltrato ed invaso gli scantinati fino ai solai e negli intradossi. Per non parlare della rumorosità degli impianti utilizzati dagli esercenti tutti i giorni della settimana senza l’osservanza di ore di chiusura e giorni festivi, con pregiudizio in danno del diritto dei condomini al legittimo riposo soprattutto nei mesi estivi. A ciò si aggiunga che, durante gli orari (continuati) di apertura nell’area antistante si verificano stazionamenti e manovre pericolosi di automezzi condotti non solo dagli avventori ma anche dal personale impiegato che, spesso privo della patente di guida, si avventura pericolosamente in spostamenti di auto lungo la Terminillese” ha continuato Sebastiani.

Per concludere: “La cosa più grave che tuttavia si riscontra dalla disamina degli atti visionati cui ho avuto accesso è che l’attività stessa è stata autorizzata a seguito della presentazione di una comunicazione di inizio attività (SCIA) in favore di una ditta individuale il cui titolare risulterebbe essere recluso con condanna passata in giudicato che, evidentemente, non può in nessun modo esercitare alcun tipo di attività. Che si avvarrebbe di lavoratori in nero con frequenti cambi di personale che, a loro volta, si guardano bene dal rilascio di alcun tipo di fattura o di ricevuta fiscale, praticando prezzi stracciati non concorrenziali in pregiudizio di tutte quelle imprese virtuose su cui grava l’intero peso dell’imposizione tributaria”.

Foto: RietiLife ©

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