“Grazie al reparto ortopedico dell’Ospedale de Lellis il mio braccio è tornato funzionante. Grazie a tutto lo staff” | LA LETTERA

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di ringraziamenti per l’Ospedale de Lellis: “Mi chiamo Dania Angelini, sono un infermiera della Asl Roma 2, e vi voglio raccontare la mia storia al fine di far emergere quella buona sanità pubblica, spesso messa in discussione. Nel mese di giugno 2019, mentre scendevo le scale interne di casa sono caduta accidentalmente, non ricordo nulla, so solo che dopo esser stata soccorsa da mia figlia e dal 118 sono stata trasportata al de Lellis di Rieti e poi trasferita al Gemelli”.

Per continuare: “Li sono stata operata per frattura nasale e zigomo. Ho riportato un danno alla spalla e al nervo brachiale, quindi il braccio destro completamente paralizzato. Dimessa dal Gemelli ho preso un appuntamento con il reparto ortopedico di Rieti, con il dottor Monaco che dopo avermi visitata si è messo in contatto con il reparto di fisioterapia, diretto dal dottor Marcelli.  Sono stata visitata dalla dottoressa Cola il giorno del mio 55 compleanno ovvero il10/07/2019 da allora ho iniziato un percorso di riabilitazione con la fisioterapista Lucilla gentile, e con il supporto di quasi tutti i fisioterapisti dell’unità ovvero la fisioterapista Patrizia, Donatella, Chiara, Sandra e non per ultimo con la fisioterapista Sara Caprioli, che ancora oggi mi sta trattando ,e poi la collega infermiera Roberta il coordinatore Angelo e Francesca .

“Spesso si pubblicano solo notizie negative sulla sanità e invece io vi scrivo per che voi possiate, attraverso il vostro giornale far conoscere quella parte della sanità che va oltre, oltre un vetro che ci separa, fatta di amore per il lavoro, fatta di passione, fatta di professionalità, sorrisi, di accoglienza verso il paziente. Ho trascorso con loro tutto il periodo Covid, ho ascoltato come utente le loro paure che erano anche le mie, i loro timori, soprattutto per far sì che noi pazienti trovassimo sempre tutto disinfettato, pulito” ha continuato nella lettera. 

Per concludere: “Hanno messo la loro vita davanti a quella di noi pazienti usando tutte le dovute precauzioni, ma sempre facendomi e credo facendoci trovare a nostro agio. Non ho mai saltato un trattamento fisioterapico, oggi dopo più di un anno il mio braccio che era morto e quasi del tutto funzionante è a loro che devo tutto e grazie a loro che oggi posso ancora accarezzare le mie figlie, accarezzare mia nipote. Non finirò mai di essergli grata, le porterò sempre in una parte del mio cuore . Grazie infinitamente”. 

Foto: RietiLife ©

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