Santa Lucia, la lettera: “Qualcosa non è andato bene durante l’emergenza: vi dico la mia esperienza”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una lettrice di RietiLife riguardante la struttura Santa Lucia e la gestione della situazione sanitaria della Asl: “Sono la figlia di un’ospite della struttura Santa Lucia. Invio la presente a seguito del comunicato Asl relativo alla piena risoluzione del Covid-19 nella struttura Santa Lucia di Rieti che la vostra testata ha pubblicato il 06/06/2020. Sono molto rammaricata che in questo comunicato la Asl non abbia avuto una parola di conforto per i familiari delle persone che sono decedute e che erano ospiti della struttura”.

La lettrice ha inoltre voluto sottolineare che “Il 27 marzo alle 23,20 mi sono rivolta a voi per denunciare la mancata assistenza necessaria a mia madre prima di potersi coricare. Il tutto poi si è concluso intorno alle 24 grazie all’ausilio di una sconosciuta e splendida persona della squadra mobile di Rieti. Ora mi sento in dovere di dare dei chiarimenti in merito alla gestione Asl”.

Nella lettera si legge nello specifico: “Nulla da dire sotto il profilo sanitario ma sotto l’aspetto assistenziale e umano ci sono state delle inadempienze non di poco conto vista l’età delle persone ospitate in struttura. L’assistenza fisica è stata prestata in orari che mal si conciliavano con la sveglia mattutina e con il momento di coricarsi (23,00-23,30 di sera). La sera del 27 marzo la cena servita è stato un bicchiere di latte perché non c’era cibo. Nei giorni a seguire i pasti sono stati serviti ad orari davvero improbabili (pranzo anche alle 15,00 e cena magari alle 18,00 oppure alle 21,00) e sistematicamente freddi. La Asl ha siglato un nuovo appalto per la fornitura di cibo che però non ha sortito risultati migliori”.

Nella lettera è stato poi aggiunto: “Lo spostamento improvviso delle persone dalla loro stanza ad altra sistemazione senza un minimo di preavviso né a loro né ai familiari è stato devastante. Io ho la fortuna di avere una madre che è mentalmente presente e che potevo sentire telefonicamente ma lo smarrimento che ho sentito nella sua voce quando è stata spostata, perché fragile, nella corsia che la Asl aveva creato, mi ha profondamente colpito. Questa mattina ho saputo che dal pre-covid ad oggi mia madre ha perso circa 10 kg. Mi sono sentita di scrivere ciò per il rispetto che ho per mia madre e per tutte le persone che si sono trovate nella sua stessa situazione”.

Infine la lettrice ha spiegato che “il gruppo di psicologi che la Asl ha gentilmente fornito a supporto sono stati un riferimento per chi era all’esterno e non per chi era all’interno. Quando la tensione si è andata via via allentando tutto è migliorato un po’. La Asl ha restituito una struttura sanificata ma persone ridotte al lumicino. Un maggior controllo da parte della Asl avrebbe sicuramente contribuito ad arrecare minor danno agli ospiti della struttura. Che gran lavoro bisognerà fare e che il tempo ci consenta di recuperare psicologicamente i nostri cari!”.

RietiLife è a disposizione di eventuali repliche. 

Foto: RietiLife ©

Print Friendly, PDF & Email