Sebastiani: “Gestione del servizio idrico integrato, aumento delle tariffe e disillusione dei sindaci…”

“Nelle ultime settimane sui quotidiani e sui social network incalzano le dichiarazioni di protesta dei sindaci, evidentemente pressati dai cittadini, nei confronti del caro tariffe idriche applicate dal gestore unico dell’ATO3, Acqua Pubblica Sabina S.p.A. – scrive il consigliere comunale del gruppo misto, Andrea Sebastiani – Ciò che lascia maggiormente basiti è l’amarezza con cui gli stessi sindaci richiamano alla memoria dei cittadini le forti perplessità al tempo manifestate per la cessione del servizio al gestore unico Acqua Pubblica Sabina S.p.A., dando come l’impressione di essere stati costretti a forza al trasferimento del servizio”.
“Sembrerebbero bastati poco più di due anni per veder infrante le aspettative riposte verso ciò che ci è stato presentato come un’opportunità con la “O” maiuscola per il nostro territorio e che, invece, inizia ad assumere le sembianze del carrozzone bradipo e mangiasoldi. Corre però l’obbligo ricordare a tutti gli amministratori del territorio come la scelta di costituire una  in house alla quale trasferire in fretta e furia l’intera gestione del servizio idrico integrato fu determinata dai rischi di commissariamento ( c.d. Sblocca Italia) sulla scorta di un piano economico e finanziario imbastito ad arte per raccontare la “bugia” dei costi contenuti a favore di una tariffa media molto bassa ma che, evidentemente, poi tanto bassa non si è dimostrata” dice Sebastiani.
“La mia vuole soltanto essere una chiara provocazione verso gli amministratori comunali affinché reagiscano in modo rapido e risolutivo, nella piena consapevolezza che la Società A.P.S. è naturalmente pubblica e che gli enti locali continuano ad esserne contemporaneamente proprietari, gestori e controllori e pertanto i soli garanti che non si faccia dell’acqua una merce e del mercato il punto di riferimento per la sua gestione – dice Sebastiani – Proprio per fare chiarezza ed avviare un processo virtuoso, il sottoscritto ed alcuni consiglieri comunali hanno richiesto di portare il tema A.P.S. in Commissione Bilancio, auspicando che proprio in quella sede potrà essere valutata anche l’opportunità di sottoporre i futuri schemi di rimodulazione delle tariffe alla preventiva approvazione dei Consigli Comunali. Quanto è successo a Civita Castellana lo scorso 31 maggio dove l’amministrazione comunale è stata l’unica della Tuscia a dire no all’approvazione del budget 2020 di Talete, società anch’essa pubblica, in totale dissesto finanziario e gestionale che gestisce il servizio idrico nei Comuni ricadenti nell’area del viterbese, dove si prevedevano rincari del 8,5% delle tariffe, dovrebbe indurre tutti a qualche seria riflessione”.
“I Sindaci abbiano il coraggio di chiedere che le tariffe del triennio 2019-2021, ancora in attesa di approvazione dell’Arera, vengano riportate nuovamente all’attenzione della Conferenza dei Sindaci per una loro integrale revisione impegnandosi tutti ad innalzare almeno la fascia base di consumi riportandola ad un livello che garantisca maggiore equità sociale ed eviti sproporzionalità  di trattamento tra gli utenti. Partecipino attivamente alla definizione delle priorità degli interventi, vigilino nell’approvazione dei bilanci, nel controllo dell’esecuzione dei piani di investimento e assumano responsabilmente l’onere di controllare l’efficacia, efficienza e qualità del servizio, assumendosi in caso contrario l’ingrato compito di rispondere alle esigenze dei cittadini e far digerire loro gli aumenti spropositati delle tariffe” conclude Sebastiani.
Foto: RietiLife ©
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