“Il futuro del De Lellis tornerà tema centrale” | Botta e risposta Asl-Comitato Salute

Botta e risposta tra Asl e Comitato Diritto alla Salute sulla gestione della pandemia nel Reatino e su altre tematiche.

IL COMITATO – “Evidentemente qualcuno ha preso al balzo l’occasione fornita da questa emergenza sanitaria dovuta al Sars CoV2 per portare a compimento quanto da noi combattuto, nel solo interesse collettivo, in termini di difesa della sanità pubblica di questo martoriato territorio – ha scritto il Comitato – Appare chiaro che, evidentemente, mentre il mondo del volontariato che non si è mai fermato e non si è risparmiato nel portare aiuto e soccorso a chi non aveva sospese le necessità pregresse, e anzi le ha viste aumentare, qualcun altro al chiuso dei propri uffici non aveva altro che riorganizzare, o meglio, organizzare l’applicazione del Decreto Lorenzin per il nostro povero poverissimo presidio, perché non applicare invece l’art 17bis della legge 45 del 07.04.2017(G.U. 10.04.2017 n°84) come peraltro chiesto il5 marzo 2019 dall’intera giunta comunale? COSA NE SARÀ DEL LABORATORIO ANALISI E DEL TRASFUSIONALE? Non sentiamo più parlare di ricostruzione del nuovo ospedale! Aspetteremo di vedere nero su bianco tutte le nuove modifiche previste! Il mondo del volontariato, liberi cittadini e imprese, abbiamo appreso dalla stampa locale, mettevano mano ai risparmi e rifornivano la Asl di mezzi per proteggere i medici e gli operatori sanitari in campo, oltre che apparecchiature e reagenti per i tamponi, rispondendo ai comunicati stampa che la stessa Asl emanava facendo richiesta di tutto perché di ‘tutto c’era bisogno’. Cosa riceve in cambio la collettività? Cosa riceve in cambio delle tasse in termini di servizi? Poniamo queste domande alla Dirigente D’innocenzo. Il Consigliere Regionale Refrigeri annunciava assunzione di 182 figure professionali per la Asl Rieti. Quante ne sono arrivate? Il Sindaco Cicchetti, primo responsabile della salute pubblica del Comune, ha il polso esatto della situazione? Ad oggi sanno davvero costoro assicurare per il presente e il futuro prossimo la tutela della nostra salute, ognuno per i propri ruoli? Non ci è dato sapere. Nonostante la legge quadro, RECEPITA DALLA REGIONE LAZIO CON IMMENSO RITARDO E DISATTESA NEI FATTI: non siamo mai INTERPELLATI nella progettazione, ma veniamo chiamati a sostituirci ormai e non più ad essere complementari per risolvere i problemi. Mentre sui media nazionali sentiamo tutto il mondo, politico e scientifico in particolare (ma soprattutto si è espressa in merito la Corte dei Conti!!!) affermare che vanno rafforzate le periferie e non i grandi centri, cosa accade da noi? Mentre scriviamo persino il Tar del Lazio ha bocciato il piano della Regione sulle liste di attesa, difficili da snellire soprattutto in questa provincia in tempo di pace, pre-Covid, figuriamoci oggi con il blocco degli ambulatori fermi da tre mesi e con la carenza cronica di personale. SIAMO STANCHI E INDIGNATI. E se da domani il mondo del volontariato si fermasse? Sarebbe un bel banco di prova”.

LA ASL – “In risposta al Comitato Diritto alla Salute, la Direzione Aziendale della Asl di Rieti precisa, per trasparenza e correttezza, che l’azione di prevenzione e contenimento della pandemia in tutti i Comuni della provincia di Rieti, nelle 77 Case di riposo private e nelle 5 RSA della provincia, è stata supportata da misure straordinarie che hanno coinvolto tutti i servizi territoriali e l’ospedale provinciale. La Direzione Aziendale, grazie al sostegno della Regione Lazio, ha potuto avviare il reclutamento di 90 Infermieri con contratto a tempo indeterminato (graduatoria ospedale S. Andrea), 36 Infermieri a tempo determinato, 26 Operatori Socio Sanitari a tempo determinato, 5 Tecnici della prevenzione a tempo determinato, 3 Infettivologi (2 a tempo determinato, 1 a tempo indeterminato), 3 Medici a tempo indeterminato dedicati al Servizio di Igiene sanità pubblica (SISP), 6 Specialisti (4 a tempo indeterminato, 2 a tempo determinato) per l’emergenza e accettazione del Pronto Soccorso, 3 Specialisti di medicina interna (3 a tempo indeterminato, 1 a tempo determinato), 2 Pneumologi (1 a tempo determinato, 1 a tempo indeterminato), 3 Specialisti di radiodiagnostica a tempo indeterminato, 2 Cardiologi (1 a tempo indeterminato, 1 a tempo determinato), 1 Biologo a tempo indeterminato, 1 Microbiologo a tempo indeterminato per un totale, dal 1 marzo 2020, di 22 medici, 1 biologo, 1 microbiologo, 5 tecnici, 26 operatori socio sanitari, 126 infermieri. Sempre grazie alla Regione Lazio e come annunciato nelle settimane scorse, il Laboratorio analisi del de’ Lellis, già da tempo promosso da Spoke ad Hub, al pari di altri laboratori regionali (ai sensi e per gli effetti del Decreto del Commissario ad acta n.261 del 5 luglio 2019), inizierà ad effettuare i tamponi oro-nasofaringei per l’analisi molecolare del Coronavirus. Dopo oltre tre mesi di emergenza Covid e il blocco di tutte le prestazioni non urgenti e differibili, come sta avvenendo in tutte le Aziende sanitarie d’Italia, abbiamo predisposto un Piano di riavvio graduale e in sicurezza delle branche specialistiche, con inserimento di tutte le prestazioni sospese, agevolando i pazienti con cronicità e fragilità e garantendo ai cittadini il necessario distanziamento e tutte le misure per prevenire il contagio, senza diminuire o eliminare nessuna specialità erogata ante Covid, anzi, cercando di potenziare l’apertura di tutti i servizi, su più ore e più giorni della settimana, chiedendo la collaborazione ad una maggiore flessibilità alle parti sociali e a tutti gli stakeholder. Infine, il futuro dell’ospedale de’ Lellis di Rieti: dopo l’inevitabile rinvio dovuto alla gestione della pandemia, il tema tornerà ad essere centrale nelle politiche sanitarie della Regione Lazio e dell’Azienda Sanitaria Locale di Rieti” scrive Asl.

Foto: RietiLife ©

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