I sindacati: “Chiederemo condizioni migliori per operatori sanitari. Tamponi con più frequenza per tutti”

“In questo momento di grande preoccupazione, di paura e di rabbia per tutto quello che stiamo vivendo, Cisl Fp , Uil Fpl e Fials esprimono tutta la loro vicinanza agli operatori della ASL di Rieti. La pandemia ha trovato impreparato il Servizio Sanitario Nazionale e la nostra Azienda, afflitta da cronicità strutturali, è apparsa più impreparata di altre. A subirne le conseguenze sono stati gli operatori, senza DPI, senza una adeguata cabina di regia che desse indicazioni e disposizioni chiare, senza punti di riferimento. Operatori abbandonati a se stessi ed esposti in maniera indecorosa ad ogni sorta di rischio per loro, per le loro famiglie e per i pazienti che avrebbero dovuto curare” hanno detto i sindacati.

“Lavorare in queste condizioni è stata ed è una dimostrazione di professionalità e di alto senso del dovere di cui, finita la pandemia, tutti dovranno tenere conto. Nulla potrà essere come prima.
Cisl Fp , Uil Fpl e Fials di fronte alla drammaticità della situazione, con senso di responsabilità, non hanno ceduto alla facile tentazione di cavalcare il malcontento con sterili, inutili, e a volte strumentali polemiche. Non hanno chiesto le dimissioni di nessuno e non perché non ce ne fossero le ragioni, ma semplicemente perché consapevoli che ci sarà un tempo per tutto. Ci sarà un tempo per definire responsabilità e inadempienze senza sconti per nessuno, è il minimo che si deve ai sacrifici e alle sofferenze di quegli operatori che oggi lottano in prima linea contro il coronavirus” hanno continuato i sindacati.

“Questo è il tempo della responsabilità e del dovere che ognuno di noi deve avere per migliorare le condizioni di lavoro e salvaguardare la salute degli operatori, delle loro famiglie e dei pazienti. Questa riteniamo sia al momento la priorità assoluta. Rifiutiamo in toto la logica, per beceri interessi di parte, del tanto peggio tanto meglio, non è nella nostra cultura e nel nostro modo di agire. Questa è la nostra Azienda, è l’Azienda di chi ci lavora e dei cittadini del nostro territorio, non permetteremo a quanti non hanno questo senso di appartenenza di destabilizzarla. Dopo ripetute insistenze del Sindacato, la Direzione ha deciso finalmente di sottoporre a tamponi tutti gli operatori, ma riteniamo sia necessario che ciò avvenga con frequenza prestabilita ed ogni volta che si viene a contatto con pazienti positivi. Riteniamo opportuno uno specifico protocollo per lo screening. I DPI sono drammaticamente ancora scarsi e, spesso, inadeguati. La carenza di DPI è una gravissima violazione della normativa in materia di sicurezza nei posti di lavoro. Avere DPI idonei significa fare prevenzione che è dovere primario del datore di lavoro” hanno ribadito i sindacati.

E ancora: “Pur consapevoli della difficoltà a reperirli è necessario che l’ Azienda si faccia carico di acquistarli anche fuori delle assegnazioni della Protezione Civile. Cisl Fp , Uil Fpl e Fials ritengono inaccettabile che la Regione Lazio abbia autorizzato laboratori di altre province (Viterbo, Frosinone, Latina) ad eseguire la diagnostica per il Covid e che Rieti, per l’ennesima volta, sia stata esclusa. Come ha dichiarato di recente il dottor Zepponi, ex primario e profondo conoscitore della struttura, il laboratorio analisi di Rieti è strutturalmente organizzato ed ha professionalità idonee per effettuare diagnostiche di elevata complessità come quelle attualmente richieste per il covid. Dipendere dalla disponibilità di altri laboratori porta a ritardi ed errori che inevitabilmente, come successo, penalizzano sempre gli stessi: operatori e pazienti. Premesso questo, si chiede di conoscere se il Direttore di Dipartimento dei Servizi ed il Responsabile del Laboratorio Analisi abbiano predisposto, e sottoposto ai vertici Aziendali, un progetto di potenziamento del Laboratorio per far fronte sia all’emergenza COVID che stiamo vivendo sia al ruolo che potrebbe avere in fase futura”.

Per concludere: “Le recenti dimissioni del Direttore del Dipartimento di Medicina e della Responsabile del Blocco Operatorio, testimoniano il malessere che esiste all’interno delle strutture aziendali. In coerenza con quanto detto, non facciamo polemiche ma registriamo l’ennesima situazione critica di cui qualcuno, a tempo debito, dovrà, rendere conto. Infine prendiamo atto con soddisfazione dell’accordo tra la Regione Lazio e le OO.SS. per un riconoscimento economico al personale direttamente impegnato nella gestione dell’emergenza COVID – 19. Non è esaustivo di tutti i servizi ma cercheremo, in sede aziendale, di migliorare l’accordo regionale. Questo è il Sindacato che siamo e che vogliamo continuare ad essere, fare accordi e migliorare le condizioni di lavoro degli operatori. Il resto è demagogia ed opportunismo che lasciamo volentieri ad altri”.

Foto: RietiLife ©

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