Contigliano: la zona rossa non c’è più, rimossi i blocchi. Così il paese ha ‘perimetrato’ il contagio | IL PUNTO – FOTO

(di Christian Diociaiuti) Via la zona rossa di Contigliano. Erano le 19 del 30 marzo quando la Regione, dopo attente valutazioni con Comune, Asl e forze dell’ordine, decise per una “red zone” a Contigliano. Nessuno dentro, nessuno fuori. Solo rare eccezioni. Decisione non facile per un paese che è anche snodo viario chiave, cerniera tra la Sabina e la Piana, grande comune attraversato dalla Reopasto, dalla Tancia, dalla Rieti-Terni, dalla ciclabile e da altre arterie. Non facile per l’apporto che Contigliano dà al capoluogo e altre realtà produttive, di vendita o trasformazione del territorio, con i suoi lavoratori.

Troppi, però, erano i possibili contagi all’orizzonte: il campanello d’allarme è stato l’Alcim, la casa di riposo di via del Campo Boario – ex orfanotrofio, ora ‘casa’ di tanti anziani del paese e non solo – in cui di lì a poco i numeri sarebbero saliti vertiginosamente, tra ospiti e operatori. Tra Alcim e altre case di riposo, Contigliano alla fine ha raggiunto quota 130 positivi. Certo, alcuni non residenti nel paese, ma attorno a quel mondo fragile – e al contempo esposto – dei ricoveri per anziani. Pochi, infatti, i casi extra. Cinque o sei, di cui uno – dal mondo ospedaliero – di un 48enne residente in una frazione, ancora in condizioni serie in Terapia Intensiva. Gli altri o sono guariti o migliorano: hanno contratto il virus operando nel volontariato e nel mondo dei trasporti in ambulanza, forse spostandosi al sud dell’Umbria.

La zona rossa oggi viene tolta: via i posti di blocco a Terria (doppio, su via Varano e all’incrocio della Reopasto) su via Terria, quello in paese, allo svincolo della superstrada e poi a Canera, sulla Tancia. Tutti presidiati da Esercito, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza. Via anche i new jersey in cemento a Spinacceto e su quella viabilità secondaria che avrebbe consentito un rapido aggirare dei blocchi.

“A Contigliano rimossi tutti blocchi sulle provinciali Tancia, Fontecerro, Limiti Sud, Reopasto, Terria, Montisola e pista ciclabile. Con gli operai della Provincia e le ditte incaricate abbiamo lavorato tutta la notte per ripristinare la circolazione” scrive il il delegato alla viabilità della Provincia di Rieti, Fabio Nobili.

Quella appena tolta, per Contigliano, era una ulteriore limitazione – rispetto a quella che vive tutta Italia, in fondo gli spostamenti sono ridotti al necessario ovunque – necessaria a perimetrare il contagio. Due settimane in cui si è sperato tanto a Contigliano. Si è sperato che da quei casi dell’Alcim – tanti, la struttura è grande con dentro, prima del boom, quasi 100 persone tra anziani e operatori – non si uscisse fuori. Ma poi sono arrivati anche i casi di altre strutture del territorio, case di riposo; così l’Alcim è diventato un Covid Hospital a gestione integrata Comune-Asl-Regione, tuttora operativo che ha abbracciato anziani positivi anche da Greccio e Rieti, mentre è arrivato il sostegno della stessa Asl con medici e infermieri e gli operatori dell’Alcim stessa, in particolare quelli positivi, sono stati “rimpiazzati” consentendo loro di potersi curare, riposare o attendere – pur senza sintomi – la sparizione del virus nell’organismo.

Il Comune guidato da Paolo Lancia è stato di fatto un modello, superando lo “stress test” a pieni voti. Sì, ci sono stati prima Nerola e Fondi. Ma il lavoro di Comune, Asl, Regione, forze dell’ordine ha permesso al paese di reagire autonomamente: è nato un ospedale vero e proprio destinato ai casi accertati (come detto, giunti anche da fuori Comune), una zona bianca (l’ostello di Villa Franceschini dove accogliere i negativi), mentre chi ruotava intorno ad Alcim e alle case di riposo (familiari, contatti di vario genere) è stato sottoposto ai tamponi di Spallanzani- Fimmg Roma. È qui che è stato perimetrato il contagio, tratteggiando anche come possa essersi mosso. È qui che sono stati fatti 450 tamponi che hanno permesso di dire: “Ok, il coronavirus riguarda questa sfera del paese, combattiamolo con l’isolamento. Anche dei negativi legati a chi ha contratto il virus”. Senza altre sorprese, senza altri cluster. Contigliano è stato anche un “laboratorio”: quei 189 tamponi dello Spallanzani (con la Fimmg di Roma) hanno permesso di valutare anche la risposta di test rapidi, che possono essere utili al Lazio e perché alla comunità scientifica nazionale (e non solo) in tema di contrasto e riconoscimento del virus in maniera rapida.

Messi i paletti, Contigliano può uscire dalla zona rossa. Senza però illudersi – come tutta Italia, del resto – di essere fuori dalla più grande emergenza sanitaria del Paese dei tempi moderni.

VIDEO | Il sindaco Paolo Lancia fa il punto della situazione

Foto: DIOCIAIUTI ©

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