‘Paese che vai’: oggi scopriamo Ascrea, il borgo più ‘giovane’ del reatino

Ennesimo appuntamento con la confermatissima rubrica settimanale di RietiLife Paese che vai” che, curata dalla nostra Martina Grillotti, punta a far conoscere, ai reatini e non, i nostri comuni. 73 bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. RietiLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected]

(di Martina Grillotti) Uno dei più giovani centri agricoli del territorio reatino, lunghe passeggiate nella natura e tanti eventi a cui partecipare, questo e tanto altro è Ascrea

DOVE SI TROVA? – Ascrea è un centro agricolo della Sabina, nella media valle del Turano, situato a mezza costa in posizione dominante su uno sperone roccioso, a 757 metri sul livello del mare, alle pendici del Monte Navegna. I suoi 250 abitanti abitano i quasi 14 km quadrati del territorio comunale.

QUANDO NASCE? – I primi feudatari del luogo, dei quali si ha notizia, furono i signori di Collalto Sabino. Nel 1440 Antonio e Vannozza di Collalto, autorizzati dal papa Eugenio IV, vendettero i loro diritti a Cola Mareri che consolidava così un dominio esteso su gran parte della zona. Ed è sotto i rappresentanti di questa famiglia che si definiscono i confini esatti della comunità ascreana, comunque molto piccola, che nel 1570 non contava più di 160 abitanti. Negli anni successivi però il paese si trasformò nella terra dei briganti il cui unico “mestiere” fu quello di derubare i viaggiatori di passaggio che da Rieti volessero giungere al Regno di Napoli passando per la Valle del Turano.

Tutto questo avveniva con tutta probabilità proprio con la protezione degli stessi Mareri, tanto che nel 1615, sotto il pontificato di Paolo V, Muzio Mareri venne condannato a morte e i suoi feudi furono sequestrati. Gli sfortunati abitanti del centro abitato, governato dai Mareri, erano vessati dalla violenza delle pretese che la famiglia imponeva loro. Poi per una serie di vicende matrimoniali, nel diciottesimo secolo, Ascrea fu dominio della famiglia Vincenti Mareri e fu in questo periodo che si ebbe l’estenuante controversia con il vicino paese di Varco, per i pascoli di Mirandella, sui quali gli ascreani vantavano diritti in quanto gran parte dei loro antenati provenivano da quel villaggio. La definizione dei nuovi confini soddisfò, almeno parzialmente, le attese degli abitanti di Ascrea.

La fine del ‘700 fu per Ascrea, un periodo difficile, contrassegnato dai combattimenti fra le truppe napoleoniche e la coalizione antifrancese per il controllo dello Stato Pontificio, vi furono moltissimi saccheggi e diverse carestie colpirono inevitabilmente la popolazione. Con la fine dell’avventura napoleonica ed il ritorno del governo pontificio, Ascrea fu compresa nella comune di Paganico e nel Governo di Canemorto (l’attuale Orvinio). L’Unità d’Italia trasformò il paese in comune e in quegli anni Ascrea contava meno di mille abitanti. Il territorio comunale è sempre stato un territorio di emigrazione stagionale verso l’agro pontino a causa della povertà della terra lavorata e lo fu ancor di più da quando negli anni Trenta fu creato il lago artificiale del Turano. La scomparsa dei terreni di fondovalle, sommersi dalle acque, e gli insufficienti risarcimenti elargiti dalla società “Terni”, beneficiaria dei lavori, resero difficile la situazione per molti abitanti della zona, costringendoli a cercare all’estero o nel resto d’Italia migliori condizioni di vita.

Il passato del comune è ancora ben conservato e testimoniato dalla struttura del suo borgo in pietra che mostra un sorgere disordinato di case, anziché un disporsi più razionale a formare il perimetro di una fortificazione.

COSA VEDERE? –  Ascrea è un centro turistico estivo di discreto rilievo e il suo monumento principe è la Parrocchiale di San Nicola, un edificio di epoca quattrocentesca che è stato ristrutturato un secolo più tardi per volontà dei Mareri. All’interno la Chiesa custodisce le due tele raffiguranti la Madonna del Rosario e San Nicola.

Di grande attrattiva turistica è sicuramente l’escursione al Monte Navegna, un percorso con qualche difficoltà ma percorribile all’incirca da tutti con un po’ di attenzione. Questa passeggiata nella natura permette di ammirare le vallate dei due bacini del Salto e del Turano, i gruppi montuosi circostanti, dal monte Faito, dai Lucretili, al Terminillo, ai Monti del Cicolano ed al Gran Sasso, alla Duchessa ed al Velino Sirente e nelle giornate particolarmente serene all’orizzonte si vede distintamente Roma e la cupola di San Pietro. Il percorso di andata parte da 680 m di quota e termina sulla cima del monte a quota 1508 m. L’itinerario può essere percorso in 5-6 ore ed è lungo circa 10 km. Si parte dall’ultimo tornante della provinciale prima della piazzetta di Ascrea. Si sale su un sentiero a gradini e poi su un terreno sconnesso si raggiunge in meno di un chilometro un sentiero che si muove in orizzontale verso Castel di Tora e lungo la costa di Ascrea seguendo l’andamento del profilo del Lago del Turano.

Altrettanto interessante è l’escursione al Monte Cervia, anche in questo caso si tratta di un percorso con qualche difficoltà, ma non insormontabile se si possiede un minimo di fiato. Si sale dall’abitato di Collegiove e ci si inerpica verso il crinale che affaccia sulla valle del Turano con lo sguardo che arriva fino al vicino gruppo dei Monti Simbruini.

Un’escursione invece più facile è quella che porta ai ruderi di Mirandella. Da Ascrea si può arrivare partendo dalla località “Acquaviva” e dopo un cammino di circa 45 minuti si arriva ad ammirare i resti del vecchio insediamento di Ascrea arroccato sul fianco di Monte Filone ed affacciato sulla valle del Turano.

Ammirabile è certamente anche l’altra chiesa del territorio comunale che sorge nella frazione di Stipes, si tratta della Parrocchiale di San Giovanni Battista, ricostruita nella sua interezza durante l’Ottocento.

QUALI SONO I PRINCIPALI APPUNTAMENTI? – Ascrea da anni continua a dimostrare un’effervescenza che si manifesta maggiormente nel folclore e nella voglia di far festa.

Di grande importanza è la Sagra delle Fettuccine, che la prima settimana di agosto di ogni anno celebra la pasta fatta in casa cucinata con sughi a base di funghi porcini. Nel corso della giornata si può partecipare alle escursioni guidate proposte dagli organizzatori sui sentieri che circondano lo specchio d’acqua. Il contorno della Sagra delle Fettuccine ai Funghi Porcini comprende musica live, mostre sulla storia e le tradizioni locali e un mercatino di prodotti a chilometro zero.

Agosto è un mese ricco e vi si tengono altre due manifestazioni, la Passeggiata ecologica volta all’esplorazione turistica del territorio generoso di attrazioni naturalistiche e la Festa patronale dell’Assunta che inscrive tutta una serie di iniziative. Molto folcloristico è il ballo delle pupazze, una tradizione della cultura contadina, quella di far “danzare” dei grandi pupazzi in carta a ritmo di tarantella, i contadini erano infatti sempre ansiosi di conoscere quanto riservava il futuro, scrutavano con apprensione le fiamme che avvolgevano le pupazze al termine della danza, per ricavare da esse auspici più o meno favorevoli sui futuri raccolti. Nel presente la festa si fa nella speranza di un futura fortunato.

In ottobre si tiene poi la Festa delle chiatte, che celebra le donne non ancora maritate e che culmina nella grande spaghettata del sabato, un’occasione per stare insieme e vivere la festa in compagnia. Il mese successivo, a novembre, si tiene la Festa della Castagna, durante la quale si può gustare un menù a base di castagne, con piatti tradizionali come il dolcetto di castagne e le immancabili caldarroste frutto di una varietà speciale, quella rossa del Cicolano che viene raccolta nei dintorni del paese. Oltre ai sapori locali, alla Festa della Castagna di Ascrea ci si diverte tutto il giorno; alle 9 con l’escursione organizzata dalla guide ufficiali della Riserva Monti Navegna e Cervia, e a seguire con spettacoli di musica dal vivo; l’occasione è buona anche per visitare questo borgo di poco più di 300 persone posto attorno ai ruderi di un antico castello.

Foto: RietiLife ©

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