Cisl Medici Lazio a D’Amato: “Gli operatori non siano esposti a rischi”

Luciano Cifaldi, segretario generale Cisl Medici Lazio e Benedetto Magliozzi, segretario generale Cisl Medici Roma Capitale/Rieti, scrivono all’assessore alla Sanità D’Amato: “è opportuno dire in premessa che la Cisl Medici Lazio, pur nella persistente assenza di un suo confronto anche con le organizzazioni sindacali rappresentanti della categoria medica, continuerà a dare la massima collaborazione in questa battaglia contro il virus, non rinunciando a fornire informazioni ai nostri colleghi iscritti ed ai cittadini usando anche la via mediatica dei giornali”.

Nella nota Cifaldi e Magliozzi continuano dicendo che “Gli operatori del Servizio Sanitario Nazionale stanno sopportando carichi di lavoro inevitabilmente più gravosi rispetto a quelli già importanti precedenti alla emergenza Covid-19. Lo stanno facendo al meglio e la popolazione sta riconoscendo questo sforzo anche se non mancano schifosi episodi di aggressione nei confronti di medici ed infermieri. Tuttavia anche il personale sanitario ha iniziato a pagare un prezzo pesante in termini di morbilità e purtroppo in diversi casi anche di mortalità correlata al contagio”.

Scrivono inoltre sottolineando che “Alla data odierna non vi è alcun dato ufficiale relativamente al numero di operatori sanitari infettati e/o in quarantena. Noi operatori siamo sotto stress in maniera importante per la paura di ammalarci o di trasmettere il contagio in ambito familiare. E non è facile vedere il proprio collega trasferito in terapia intensiva perché infetto, ma nonostante tutto continuiamo a svolgere in pieno il nostro lavoro con crescente sacrificio”.

“Come Cisl Medici nel Lazio – scrivono in conclusione – abbiamo rappresentato più volte e con correttezza istituzionale la carenza di adeguati dispositivi. Oggi veniamo a chiederle di vigilare attentamente sul rischio che qualcuno, ancora oggi, possa diffidare il personale dall’utilizzo di mascherine quando non previsto specificamente dal protocollo. Sarebbe il colmo. E non sarebbe tollerabile. Il personale non va demotivato dal comportamento incosciente di qualcuno che anziché fare il proprio dovere minaccia i lavoratori di provvedimenti disciplinari. Faccia di tutto affinché non accada”.

Foto: RietiLife ©

 

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