Pd, ordine del giorno sulle edicole: “Siano riferimento anche per certificati”

I Consiglieri del gruppo consiliare del Partito Democratico, Alessandro Mezzetti, Enzo Antonacci, Emiliana Avetti, Domenico Mareri, hanno presentato un ordine del giorno legato alle edicole.

Qui il testo completo. “Premesso che l’esistenza delle edicole e la loro sopravvivenza, sono elementi fondamentali per tutta l’editoria, un valore a cui un Paese democratico non può rinunciare, ma la rete di vendita italiana, è un patrimonio che non esiste in nessun paese al mondo, è stato messa in enorme difficoltà, per incuria e per miopia del mondo editoriale; oggi le edicole vere, tolte le circa 5000 tra supermercati e punti di appoggio, sono rimaste circa 20.000,  la metà rispetto a dieci anni e considerato che l’attività di vendita di quotidiani e periodici è un servizio economico di interesse generale soggetto a specifici obblighi di legge – si legge nella nota – visto che è necessaria una revisione del concetto di liberalizzazione, tornando al sistema delle autorizzazioni e programmazione dei punti vendita di giornali, basata su criteri qualitativi e su criteri quantitativi; è necessario il superamento della distinzione prevista dal D.Lgs 170/2001, tra edicola esclusiva e non esclusiva. Un’unica rete di vendita con una unica regolamentazione. Ogni punto vendita deve rappresentare la pluralità dell’informazione e garantire la parità di trattamento che è un valore fondamentale in una democrazia moderna; Si rende necessaria una revisione dell’utilizzo del POS per le edicole, poiché con gli aggi attuali, l’acquisto di un giornale tramite strumenti elettronici, costerebbe oltre il 20% del guadagno rendendo il pagamento elettronico del tutto  antieconomico, senza considerare l’incidenza su vendita di ticket per servizi pubblici (4%) con un costo della transazione pari al 50% del guadagno lordo e ricariche telefoniche 0,8 quindi con un costo superiore al guadagno. Si rende opportuno un intervento sulle banche per fare in modo che i costi possano essere compatibili con gli aggi degli edicolanti; il mantenimento dei finanziamenti diretti e indiretti all’editoria, come avviene in quasi tutti i paesi democratici, modificando le attuali disposizioni che vedono gli editori come unici beneficiari, destinando almeno un terzo dei finanziamenti complessivi verso le edicole, ad esempio attraverso il sostegno della lettura dei barcode delle pubblicazioni in fase di vendita, per fare arrivare i dati al  Dipartimento Editoria. Questo realizzerebbe il duplice obiettivo di stabilizzare le edicole, e metterefinalmente in trasparenza tutto il sistema”.

“Il Consiglio comunale di Rieti – scrivono i consiglieri – dopo attenta e approfondita discussione chiede di definire un edicola  un centro polifunzionale per i servizi utili ai cittadini, considerata la capillarità sul territorio e gli orari di apertura estesi su sette giorni l’edicola diventi un erogatore di Servizi per le Istituzioni pubbliche, amministrazioni locali, per le aziende di trasporto pubblico, per i servizi ai quartieri, per le biblioteche e per tutte quelle strutture pubbliche dove si recano normalmente i cittadini per le loro esigenze; erogatore di servizi per eventi culturali, sportivi,  per la vendita di biglietti, per informazioni sulla viabilità, distributore di tagliandi per i parcheggi a pagamento, per il ritiro e la consegna di documenti /certificati, per il pagamento di ticket, per la distribuzione di materiale informativo e turistico; tali  servizi vengono già svolti dall’edicolante in forma volontaristica, che sarebbe possibile strutturare e qualificare diversamente”.

Foto: RietiLife ©

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