Biometano Vazia, sindacati: “Preoccupati”. La Rotonda: “Altri enti facciano come la Provincia”

“In relazione alla nota diramata ieri dalla Provincia di Rieti, nella persona del Presidente Mariano Calisse, che, nell’ambito del procedimento autorizzatorio relativo all’impianto di biometano da installare nei pressi delle abitazioni di Vazia e di Madonna del Passo, esorta l’Ufficio Regionale di Valutazione di Impatto Ambientale a rilasciare un parere negativo sul progetto, il comitato ‘La Rotonda 2010’, in rappresentanza di tutti i cittadini di Rieti Nord (Vazia, Madonna del Passo, Campoloniano e Villette), esprime soddisfazione e gratitudine”: lo scrive il comitato.

“La Provincia di Rieti, in linea con le preoccupazioni espresse dalla popolazione, ha constatato che il progetto risulta ‘vago in alcuni aspetti fondamentali…’ e che ‘l’impianto andrebbe ad interessare un territorio fortemente urbanizzato, in una zona vicina ad abitazioni, strade e edifici di pubblica utilità…’, rendendo ‘…l’investimento estremamente delicato…’ con necessità della massima chiarezza e precisione su aspetti, già sollevati dal Comitato, come l’impatto su falde acquifere, suolo e inquinamento odorigeno. Secondo la Provincia, inoltre, diventa imprescindibile una nuova ed attenta analisi circa la localizzazione dell’impianto in un luogo ad una maggiore distanza dal centro abitato, al fine di “tutelare la somma necessità degli abitanti di vivere in un luogo salubre” aggiungono da La Rotonda.

“Nella speranza che l’intervento chiaro, deciso, coerente e trasparente dell’Amministrazione Provinciale di Rieti possa sensibilizzare anche gli altri enti chiamati ad esprimersi nell’iter autorizzatorio, si ribadisce che, contrariamente alle lacunose affermazioni che qualcuno si ostina a fare, l’impianto in questione, rientrante tra le industrie insalubri di prima classe, non solo è potenzialmente in grado di produrre sostanze odorigene (cattivo odore) nelle varie fasi di trasporto, stoccaggio e pre-trattamento e trattamento (emissioni gassose) dell’umido, ma non è neppure idoneo a chiudere il cosiddetto “ciclo dei rifiuti” (non si comprende, infatti, come dovrebbe essere trattato nell’impianto di Vazia il digestato prodotto, classificato rifiuto speciale)” conclude il comitato.

Intervengono anche i sindacati sul tema: “Si è tenuto, questa mattina, l’incontro presso l’Assessorato con delega ai rifiuti della Regione Lazio, richiesto da Cgil, Cisl, Uil sul tema relativo alla centrale bio-gas Enersi. Dall’incontro è emerso che già diverse Conferenze dei Servizi si sono svolte ed un’altra è in programma per metà del mese di Febbraio 2020. Ed è proprio la Conferenza dei Servizi l’organo deputato dal Decreto Legge 152/06 s.m., in materia dei rifiuti, a doversi esprimere in merito all’autorizzazione all’apertura dell’impianto. Le Organizzazioni Sindacali rilevano, con estremo disappunto, la costante assenza di alcuni Enti al tavolo della Conferenza, salvo poi essere presenti con roboanti comunicati sulla stampa cittadina. Rinaldi,Bianchetti e Paolucci chiedono da sempre ‘buon’ lavoro e sviluppo del territorio reatino coniugandolo però con la salute e sicurezza dei cittadini” dicono Cgil, Cisl e Uil.

“Visto quanto sopra, le scriventi organizzazioni sindacali esprimono forte preoccupazione sull’impatto dell’impianto biogas nel sito individuato e ritengono necessario, quindi, ed ineludibile che gli Enti preposti siano presenti alle sedute della Conferenza dei Servizi e prendano, in quella sede, la giusta decisione tecnica, a salvaguardia della salute dei cittadini e dei lavoratori, nel rispetto delle norme e leggi vigenti. Nel caso in cui la Conferenza dei Servizi giudichi negativamente la possibilità di aprire il suddetto impianto, chiediamo agli Enti previsti dalla legge, di individuare un nuovo sito idoneo al fine di non disperdere l’investimento con i relativi posti di lavoro. Ricordiamo a tutti che siamo all’interno di un territorio riconosciuto “area di crisi complessa” e quindi gli investimenti sono utili anche per poter reinserire, attraverso le politiche attive, lavoratrici e lavoratori espulsi da aziende in crisi del territorio” aggiungono i sindacati.

Foto: RietiLife ©

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