“Kobe addio, salutaci lo zio Willie…”: il dolore di Rieti per Bryant. Morta anche la figlia di 13 anni

(di Christian Diociaiuti) Due anni per innamorarsi. L’uno dell’altro. In queste ore Rieti rimane scioccata dalla notizia della morte di Kobe Bryant (leggi), che a soli 41 anni se n’è andato in un incidente in elicottero assieme ad altre 4 persone (tra cui la figlia Gianna Maria, 13enne) nei pressi di Los Angeles. Kobe è cresciuto a Rieti, dove ha vissuto dal 1984 al 1986 al seguito di papà Joe, giocatore della Sebastiani in A2. La Marconi, la scuola a Vazia e soprattutto i primi canestri da fuoriclasse qui, a Rieti. Sembra incredibile, ma Kobe – che in un’intervista a Radio Deejay salutò una delle “sue” città italiane e la sua maestra reatina – ha iniziato a brillare qui, all’ombra di quello che sarebbe divenatto il PalaSojourner. A proposito, Willie e Kobe: due destini simili. Accomunati dal basket, accomunati da Rieti.

ANEDDOTI – Di Rieti e Kobe Bryant (recentemente insignito dell’Oscar) si è detto molto. Come quella volta che fece piangere i suoi compagni di squadra a Rieti (leggi il ricordo) perché troppo bravo o quando Italo Di Fazi gli storpiò il nome (leggi). Senza dimenticare le scarpe Nike dedicate dal Mamba a Rieti (leggi) e quello scherzo del primo aprile di RietiLife che lo voleva a un passo dall’acquisto della Sebastiani (leggi). In quanti hanno sognato, in quanti hanno sperato di rivederlo in città.

LA CURVA – I social della pallacanestro e di tanti reatini, sono pieni di immagini e frasi dedicate a Bryant dopo la tragica notizia arrivata dalla California. “Tutti i cuori dei reatini si stanno fermando in questi minuti, perché un brivido sta correndo e un nodo in gola non ci fa ingoiare – scrive la Curva Terminillo – Correvi sul nostro parquet del palazzo alla fine di ogni partita di papà Joe, ti portava in braccio dopo molti dei suoi trionfi. Un popolo ed una curva perde un figlio, un reatino, un alunno, un bambino che, da grande, divenne un idolo mondiale del basket. Il popolo della Curva Terminillo di ogni tempo da primi anni ’80 ad oggi esprime sgomento a non saperti più volare e schiacciare a canestro, ma per noi sei e resterai un bambino reatino giocherellone, il figlio del nostro grande Joe ed un mito del basket. Ciao Kobe salutaci zio Willie”. Emozionante la foto pubblicata da Flavio Fosso, giornalista reatino, che ritrae un piccolissimo Kobe con la mamma.

Foto: web – Fosso ©

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