Poggio San Lorenzo, dove c’è il leccio più grande d’Europa: “Venite a trovarci” | ‘Paese che vai’

Ennesimo appuntamento con la confermatissima rubrica settimanale di RietiLife Paese che vai” che, curata dalla nostra Martina Grillotti, punta a far conoscere, ai reatini e non, i nostri comuni. 73 bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. RietiLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected]

(di Martina Grillotti) Dalle mura di fortificazione fino al leccio più grande d’Europa, dalla casa del pellegrino ai festeggiamenti di San Lorenzo, questo è Poggio San Lorenzo, un piccolo borgo tutto da scoprire.

DOVE SI TROVA? – A 20 km da Rieti si erge su un’altezza di 495 metri s.l.m un comune di 550 abitanti che si estende per 8 km quadrati, il suo nome è Poggio San Lorenzo. A parlarci del comune è il sindaco Giovanni Vallocchia: “L’invito è a visitare il paese perché ce la stiamo mettendo tutta per renderlo visitabile, in primis stiamo cercando di renderlo accessibile sia a piedi che con l’entrata dalla Salaria, per abbellirne l’ingresso, sul quale a breve inizieranno i lavori. Nel nostro paese c’è molto da vedere, un grande tesoro che possediamo sono certamente le mura, ma in generale anche tutto il centro storico nel quale da poco abbiamo anche messo il Wi-Fi gratuito e nel quale abbiamo anche cambiato tutte le lampadine con luci al Led che permettono sia un risparmio economico ma anche e soprattutto sostenibilità ambientale. Il comune è inoltre attraversato dalla via di Francesco, di cui Poggio San Lorenzo è tappa, per questo abbiamo dato in gestione ad un’associazione del posto alcuni locali per fare la casa del pellegrino e quindi per far riposare i viandanti di passaggio. Non da meno sono certamente i sapori che si possono provare negli agriturismi presenti sul territorio comunale, in cui si possono assaporare i piatti autentici della tradizione locale”.

QUANDO NASCE? – La tradizione vuole che il nome di Poggio San Lorenzo sia stato dato al paese dai suoi abitanti dopo il passaggio di Sant’Emidio nel IV secolo che predicò il martirio di San Lorenzo. La gente colpita dal profondo messaggio religioso trasformò quindi l’antico nome del paese – Vicus Nervae – in quello attuale. La sua storia ha radici profondamente antiche, sebbene la sua nascita sia fissata dagli storici intorno al I-II secolo d.C., si racconta che questo territorio fosse abitato molto prima dai Pelasgi, popolo arrivato dalla Grecia, e che successivamente tra il X e il VII secolo a.C. questi furono cacciati dai Sabini. In epoca romana l’alleanza tra i sabini e i romani fece crescere il paese che era diventato un passaggio fondamentale nella via consolare Salaria. Al tempo dell’impero romano Poggio San Lorenzo era diventato un castrum, ovvero una fortificazione militare lungo la via del sale. Le mura che circondavano il paese per difesa, e che lo circondano ancora oggi, sono composte di grandi arcate sulla cui sommità durante il medioevo fu costruito il castello di cui oggi è rimasto solo un muro dietro la chiesa parrocchiale. Nel V secolo Poggio San Lorenzo fu aggregato all’Abbazia di Farfa e ne seguì le vicende fino all’epoca napoleonica, durante la quale diventò un grande comune che comprendeva anche i comuni di Frasso, Torricella, Ornaro, Ginestra e Monteleone. Fu proprio nel periodo napoleonico che venne istituita nel paese la caserma della gendarmeria a cavallo che è oggi la Stazione dei Carabinieri. Nel 1915 il comune fu colpito, dal violento terremoto di Avezzano a causa del quale la volta della chiesa parrocchiale cedette e numerosi furono gli edifici resi inagibili tra cui anche la Casa Comunale. Il comitato pro ricostruzione arrivò a scrivere persino al re nel Gennaio del ‘26 e ottennero lo stanziamento per l’inizio effettivo dei lavori di ricostruzione.

COSA VEDERE? – Già guardando il comune dall’esterno si ammira la grande maestosità delle sue mura che sono ancora un imponente monumento anche a causa delle sue ampie arcate a tutto sesto che raggiungono l’altezza di venti metri. All’interno, sulla piazza del paese, si trova la chiesa di S.Lorenzo che fu ristrutturata nel 1780, i lavori di ristrutturazione sono andati però a cancellarne le origini trecentesche. All’interno della chiesa sono conservate due tele risalenti alla fine del XVI secolo molto pregevoli: “Vergine col Bambino e S. Giuseppe” e “Martirio di S.Lorenzo”. Nel paese si possono inoltre ancora scorgere i resti di quello che ai tempi del castello doveva essere il ponte levatoio che permetteva l’entrata all’interno della fortificazione. Uscendo dal paese si trova la Madonna dei penitenti, che sembrerebbe risalire al IV secolo d.C. e che fu costruita sui resti di un tempio dedicato alla dea Vacuna. Nella località Valle Gemma è assolutamente da visitare quello che secondo gli storici fu presumibilmente un oppidum preromano o un santuario italico, più che altro per la particolarità che lo distingue, ovvero la sua forma poligonale che doveva rappresentare per le popolazioni del IV secolo a.C, cui è fatto risalire, un centro religioso o di aggregazione sociale. Qui si trova inoltre anche un imponente leccio, il più grande d’Europa, che conta centinaia di anni. Spostandosi verso la località di Capo Farfa si può ammirare la chiesa di Santa Maria in Pulaccio al cui interno sono conservati affreschi del XVI secolo. Poggio San Lorenzo fa parte inoltre del cammino francescano ed è l’unico paese nel quale si trova anche la Casa del pellegrino nella quale si può sostare lungo il cammino verso Roma. Nel territorio comunale è compreso anche il giardino faunistico di Piano dell’Abatino nel quale spesso sono accolti anche animali in difficoltà.

QUALI SONO I PRINCIPALI APPUNTAMENTI? – Le tradizioni paesane che il comune porta avanti sono perpetuate dalla passione dei suoi abitanti che le sentono molto vicine. Le occasioni di festeggiamento sono prettamente primaverili-estive. La più importante è sicuramente la festa estiva in onore del suo patrono, per l’appunto San Lorenzo, la cui ricorrenza è il 10 Agosto, i festeggiamenti sono prolungati, iniziano il giorno precedente per continuare fino a ferragosto, la tradizione vuole che la processione del santo avvenga all’imbrunire e percorre le vie del paese e la sera si estrae tra i partecipanti colui che diventerà il “festarolo” a cui viene data una piccola statuina in argento del santo, che verrà da questi portato a casa. Il giorno di San Giuseppe, il 19 Marzo, il paese festeggia con un appuntamento gastronomico imperdibile: la sagra del frittello. Il lunedì di Pasqua si celebra invece la Madonna dei Penitenti presso l’omonimo santuario. Altri appuntamenti sono la prima domenica di luglio con la Sagra del pesce e la terza domenica di settembre in cui si festeggia la Madonna Addolorata presso il santuario di Capofarfa. Da poco il paese ha inoltre recuperato un’antica tradizione, l’unica invernale, che si tiene il 5 gennaio, si tratta della festa della Pasquarella e a scendere in campo sono soprattutto bambini e ragazzi che bussano alle porte delle case per raccogliere qualsiasi prelibatezza, l’insieme di tutto ciò che viene raccolto verrà offerto durante la serata nella piazza centrale a tutti. Sicuramente le tradizioni e l’unione tra compaesani sono ciò che tiene in piedi la vita di paese, sempre pronto ad accogliere turisti, pellegrini e visitatori che vogliano inserirsi nel suo magnifico clima di festa.

Foto: web – ammappalitalia ©

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