Operai Elexos-Schneider protestano al Mise il 2 dicembre

(dal Corriere di Rieti) I 43 operai dell’Elexos, attualmente in cassa integrazione, torneranno a protestare. Lo faranno con ogni probabilità il 2 dicembre, a meno che in questi giorni arrivi una voce dal ministero. Ma sindacati e operai, vista la piega che ha preso la vicenda, ci credono poco. “Abbiamo chiesto verbalmente un primo incontro ad ottobre, poi le parole sono diventati atti scritti di richiesta di convocazione di un tavolo di confronto, ma dal Mise nessuna risposta. Allora ci andremo noi in via Molise il 2 dicembre per dare seguito all’accordo firmato qualche mese fa”. Le parole sono quelle di Luigi D’Antonio, segretario provinciale della Fiom Cgil, che ieri mattina insieme a Cisl e Uil ha riunito l’esercito dei lavoratori nella sala consiliare del Comune per dare forma e visibilità alla loro richiesta.

“Ci sono 43 famiglie appese a un filo, 43 persone che chiedono solo di lavorare e di riaprire un tavolo di confronto per trovare una soluzione industriale alla vertenza Elexos-Schneider“. Operai e sindacati non chiedono la luna, ma solo l’attuazione del piano firmato ad agosto, che ha prorogato la loro cassa integrazione di un anno, fino ad agosto 2020. Una boccata d’ossigeno per tenerli in “vita”, ma l’aria presto finirà, quindi meglio mettersi di nuovo in marcia per trovare una soluzione definitiva. “La vicenda di questi lavoratori è paradossale, diciamo che è una storia tutta italiana – continua D’Antonio -. A inizio vertenza la dirigenza Schneider presentò il nuovo partner (Elexos) garantendo per i successivi sette anni guadagni per 29 milioni di euro. In alterna tiva aveva offerto ai lavoratori 2 milioni e mezzo di incentivi per l’uscita (circa 60 mila euro a ognuno). Gli operai hanno lasciato all’azienda tutti questi soldi pur di tenersi stretto il posto di lavoro, e oggi dopo anni di battaglie e di delusioni si ritrovano solo con alcuni mesi ancora di cassa integrazione e con il silenzio assordante di azienda e Governo”.

Il sindacato anticipa i tempi, sapendo benissimo che sul tavolo del ministro Stefano Patuanelli quella della Elexos è una delle tante vertenze aperte. E per non far finire il fascicolo sotto la polvere, Cgil, Cisl Uil si sono mosse con un po’ d’anticipo, fissando la da- ta della protesta e alzando i toni. Luglio (quando scadranno gli ammortizzatori) è dietro l’angolo, la vertenza Elexos deve tornare d’attualità. Il messaggio lanciato ha come principale destinatario il Mise, ma sono chiamati in causa anche l’azienda francese, la Regione e il Comune. Nessuno si senta escluso.

Foto: RietiLife ©

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