Medici sin dal liceo con la biologia con curvatura biomedica dello Jucci: “Tra i pochi in Italia”

Foto: Francesco PATACCHIOLA © 

(ch.pa.) Medici sin dal Liceo. Quest pomeriggio, nella sede dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Rieti, più di quaranta studenti del Liceo Scientifico “Carlo Jucci”, hanno assistito alla presentazione del progetto nazionale “Biologia con curvatura biomedica”.

Il progetto, nato da un protocollo nazionale tra il Miur e la Fnomceo (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri), prevede, per i licei – classici e scientifici – a partire dal terzo anno, un nuovo indirizzo scolastico, quello biomedico: un +50 ore di orientamento verso la medicina da inserire, ogni anno, nel piano di studi di ogni istituto. Saranno venti le ore di lezione teoriche tenute dai docenti di biologia, venti quelle di lezioni magistrali tenute da Medici individuati dall’Ordine territoriale e ben dieci quelle “sul campo”, con visite ad ambulatori, ospedali, laboratori di analisi: “Il percorso di biologia con curvatura biomedica è già stato presentato, a livello Ministeriale, nel 2011 – commenta Stefania Santarelli, Preside del Liceo Sientifico Jucci – Come scuola abbiamo sempre puntato sulla biologia e ci siamo mossi in maniera tale da soddisfare tutte le qualità necessarie per essere scelti. Lo Jucci – prosegue – è l’unica scuola della provincia a proporre questo percorso e tra le poche, in tutta Italia ad essere stata scelta.”

Il progetto aiuterà ad orientarsi tutti gli studenti che nutrono particolare interesse per la prosecuzione degli studi chimico-biologici. Nei 6 anni di sperimentazione, infatti,  la percentuale accesso facoltà di medicina tra coloro che hanno seguito il percorso, è stata alta; a tutti coloro che decideranno di intraprendere questo cammino ci sarà, inoltre, in futuro, modo di accedere ad una riserva di posti presso le facoltà. Una nuova opportunità per studenti e famiglie che, attraverso tale intervento, non dovranno necessariamente ricorrere a corsi di scuole di formazione e di preparazione ai test di selezione per l’accesso alle facoltà di medicina: “con la contezza che tale iniziativa rappresenti un primo apporto tangibile al percorso formativo della futuribile classe medica”. L’accertamento delle competenze avverrà in itinere, in laboratorio e, ogni bimestre, attraverso la somministrazione di test a risposta multipla.

All’appello mancano, oggi, circa 12 mila medici. Il numero salirà vertiginosamente già nel 2023 quando, il mercato, ne reclamerà almeno 50 mila: “Che cosa significa fare il medico?- chiede Alessandra Ferretti, anestesista in rappresentanza della ASL, partner fondamentale nello sviluppo del progetto – È una missione, difficile. Tanti anni di studio ma altrettante soddisfazioni che poche altre professioni possono dare”. 

Il 5 dicembre il primo test: ragazzi iniziate a studiare, sarà faticoso. 

 

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