Dal 9.97 ventoso a Rieti alla finale di Doha: Filippo Tortu, settimo al mondo nei 100 | VIDEO

(di Christian Diociaiuti) Giovane, velocissimo. Umile. Molto brianzolo, un po’ sardo. Settimo al mondo. Con Rieti che è “la mia pista del cuore”. È il ritratto di Filippo Tortu, settimo al mondo nei 100 metri. Lo sprinter che ha battuto Mennea, s’è preso questo titolo ieri sera a Doha, nella finale dei 100 metri del Mondiale che si sta svolgendo in Qatar. Dopo una batteria non esaltante e un semifinale emozionante (col terzo posto), per lui arriva un 10.07 (+0.6) nella gara coi mostri della velocità mondiale, su tutti Coleman (9.76, miglior risultato mondiale stagionale) e poi Gatlin (9.89). Prima della finale dei 100 una presentazione show, poi quei 10 secondi di emozioni che Rieti ha imparato ad apprezzare molto di più da quando rimase stregata dal record del mondo di Asafa Powell.

Filippo Tortu, reduce da un infortunio, aveva aperto la sua stagione a Rieti nella Fastweb Cup. Aveva strabiliato al Guidobaldi (leggi): 9.97, l’urlo dello stadioper il nuovo record italiano, ma risultato ventoso (con un valore di vento, cioè, superiore per omologare un primato, in quel caso +2.4 m/s) e dunque festa rinviata. Poi, appunto, per Tortu qualche problema fisico dopo il Golden Gala di Roma (leggi) e il recupero per Doha, l’appuntamento più importate dell’anno. Ieri sera un risultato importantissimo, che non vale certo come una medaglia ma che dice che l’Italia – che non andava in finale nei 100 metri a un mondiale da 32 anni – nella velocità può dire la sua. Grazie a Filippo.

Rivedi anche l’intervista con Christian Diociaiuti (guarda il video)

Foto: Emiliano GRILLOTTI © 

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