Da San Francesco a Lucio Battisti, l’oro di Poggio Bustone. Scopriamolo con “Paese che vai”

Nuovo appuntamento con la confermatissima rubrica settimanale di RietiLife Paese che vai” che, curata dalla nostra Martina Grillotti, punta a far conoscere, ai reatini e non, i nostri comuni. 73 bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. RietiLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected]

(di Martina Grillotti) Dici Poggio Bustone e dici tante cose. Dici San Francesco, Lucio Battisti, ma anche gastronomia (con la porchetta) e cultura, soprattutto religiosa. Scopriamo questo paese con la nostra rubrica.

DOVE SI TROVA – A 750 m s.l.m. sul fianco del Monte Rosato e all’estremo limite nord della conca reatina, si colloca Poggio Bustone, la cui posizione orientata in direzione nord-ovest gli permette di godere del sole dalle prime luci dell’alba fino alle ultime dei suoi suggestivi tramonti. A presentarci Poggio Bustone è il presidente della proloco, Felice Desideri, “oltre ad essere il paese natale di Attilio Piccioni e dell’indimenticabile Lucio Battisti, Poggio Bustone è diventato negli ultimi anni sempre più meta di  visitatori e turisti. Infatti Poggio Bustone è il crocevia del “Cammino di Francesco” e del “Cammino di San Benedetto”, meta di rilievo internazionale per gli appassionati del volo libero (parapendio, deltaplano), e di coloro che amano fare passeggiate nel mezzo della natura, è il paese che geograficamente “domina” la valle reatina offrendo un panorama mozzafiato, inoltre è il custode di uno dei prodotti culinari più famosi del Lazio e forse anche dell’Italia, la famosa porchetta poiana.”

QUANDO NASCE – Sul nome di questo borgo sono state fatte varie ipotesi, la più accreditata sarebbe quella che fa derivare la prima parte del nome dal latino podium (rialzo) e si riferisce alla sua posizione geografica su di un colle mentre la seconda parte potrebbe riferirsi ad un nome di persona latino Busto, -onis. La seconda ipotesi etimologica del nome si gioca sul significato da attribuire alla seconda parola: “Bustone”: il verbo latino “burere”, bruciare, declinato al participio passato, dà “busto”, bruciato, quindi “Podium Busto”, e avrebbe semplicemente il significato di Colle Bruciato, che potrebbe essere accettato per via del fatto che la sua posizione gli consente di essere sempre illuminato dal sole. Non è accertato il momento esatto in cui l’uomo si insediò per la prima volta in questo territorio, tuttavia un reperto archeologico dell’età villanoviana colloca una prima antropizzazione intorno al IX sec. a.C. Nonostante questo, le prime notizie su Poggio Bustone risalgono al 1117 quando Berardo dei conti dei Marsi donò all’abbazia di Farfa sia il castrum che il podium. In origine esisteva dunque un insediamento fortificato doppio, un castrum ed un podium vicini, quest’ultimo sopravvissuto, mentre il primo è scomparso. Il possesso di Poggio Bustone da parte dell’abbazia di Farfa fu breve dal momento che, con la conquista normanna, i due insediamenti furono inglobati nel regno meridionale. Il breve dominio normanno terminò alla fine del XII secolo, e da allora il borgo fu compreso stabilmente nel contado reatino di cui divenne uno dei castelli più importanti. Dal 1817 Poggio Bustone divenne sede di un governatorato che aveva alle sue dipendenze i comuni di Labro, Morro e Rivodutri. Poggio Bustone fu inoltre protagonista della lotta partigiana, nel mese di aprile del 1944, fu invaso dalle truppe nazi-fasciste che portarono morte e distruzione, in seguito per il coraggio dimostrato dalla popolazione il paese fu insignito di Medaglia d’Argento al valore.

COSA VEDERE –  Il paese si presenta con una sistemazione a gradinate, ed è caratterizzato da un susseguirsi di vie strette e scalinate che diventano sentieri di montagna. Della struttura medioevale si nota la Porta del Buongiorno, così nominata perché la tradizione popolare vuole che qui San Francesco, nel 1208, entrando salutò la popolazione con un cordiale “Buon giorno, buona gente”. Il Santo dimorò in una spelonca tra le rupi dove gli apparve l’angelo sotto forma di fanciullo che gli annunziava la Remissione dei peccati, oggi l’antico luogo è caratterizzato da una Cappella costruita in parte nel 1300, in parte nel 1600. La Cappella si raggiunge attraverso un viottolo a spirale; lungo il quale furono costruite nel XVII sec. sei cappellette a ricordo di momenti legati al Santo. Sul piazzale delle missioni francescane si trova il convento di San Giacomo con la chiesa edificata tra fine 1300 e inizi del 1400 e successivamente rimaneggiata. Al suo interno imperdibile è l’affresco risalente alla scuola umbro-toscana del 1400 raffigurante la Madonna col Bambino. Tornando di nuovo sul piazzale si rimane affascinati dal paesaggio della conca reatina e a ridosso della montagna si nota il Tempietto della Pace, al cui interno è posta una statua del Santo sorridente mentre si accinge al cammino della conversione dell’umanità. Infine, una tappa decisamente importante per rivivere ricordi e per godere di uno stupendo panorama, sono I Giardini di Marzo, un parco dedicato alla memoria dell’indimenticato Lucio Battisti e che prende il nome da una delle sue canzoni più famose. Qui si erge la statua di bronzo che ritrae l’artista con la sua amata chitarra in mano, ad opera dello scultore Manuel Campus. Il parco è un luogo particolarmente suggestivo, anche per la meravigliosa vista che si gode sulla valle sottostante.

QUALI SONO GLI APPUNTAMENTI – Dal 19 al 22 settembre la gara di rilevanza internazionale “Poggio Bustone Cup Parapendio” svolta in collaborazione con Aeroclub Italia e Federazione Italiana Volo Libero.
La 69a sagra della Porchetta che si svolgerà il 6 ottobre, a fare da contorno alla manifestazione, saranno la musica dal vivo, le sfilate in costume e gli spettacoli pirotecnici, mentre tutto il paese si riempirà di stand e punti di ristoro con i migliori prodotti di questo tratto della Sabina. Nel periodo natalizio “Il paese diventa presepe” con il passaggio e la conclusione dell’evento “Valle Santa in cammino”.

Foto: RietiLife ©

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