“Ho visto il rapinatore fuggire”, ma era il complice: arrestati due 20enni. Colpi a Contigliano e sulla Rieti-Terni

(ch.di.) Operazione congiunta tra Polizia e Carabinieri che questo pomeriggio hanno presentato il risultato dell’indagine che ha permesso di assicurare alla giustizia gli autori delle rapine del 22 aprile e 23 maggio scorso, la prima ai danni del distributore Ewa aperto h24 sulla superstrada e il secondo ai danni del Bar ‘Il Giardino’ a Madonna Croce di Contigliano.

PRECEDENTI – Sono un 20enne italiano (L.M. le sue iniziali) residente in città e un 23enne macedone residente a Contigliano, R.T. le sue iniziali, entrambi con precedenti: il primo (l’esecutore materiale dei colpi) per droga, lo straniero (la mente delle rapine) per violenza sessuale. I due ora si trovano in carcere a Vazia. “Ne avevano pianificate tante di rapine probabilmente” dice il questore Antonio Mannoni, il quale ha presentato il risultato assieme al Capo della Mobile Antonella Maiali, al Colonnello dei Carabinieri Simone Sorrentino e il capitano Michelangelo Piscitelli, al vertice della Compagnia di Rieti. “Avevano elaborato un metodo che ci lascia pensare avrebbero colpito ancora, abbiano interrotto un percorso criminale” ha aggiunto Sorrentino. Polizia e Carabinieri reatini, come accaduto già in passato, hanno lavorato con grande sinergia per raggiungere il risultato e incastrare i due malviventi.

GLOCK FINTA – La svolta delle indagini c’è stata col ritrovamento, a circa 300 metri dal bar contiglianese rapinato a fine maggio, di una replica di una pistola Glock semiautomatica, fedele all’originale. Il rinvenimento di impronte e le testimonianze di un vigilante (che ha visto il rapinatore 20enne correre nei campi intorno al distributore, un mese prima) hanno permesso di individuare l’esecutore materiale dei colpi. E da qui arrivare anche all’altro componente di questa coppia di rapinatori. Sono nati, infatti, sospetti su un testimone – rivelatosi poi il 23enne macedone – presente al bar di Madonna Croce durante il colpo, che ha riferito di una presunta auto in fuga dopo il colpo del ladro. Un depistaggio in cui non sono caduti gli inquirenti: il testimone, in realtà, era complice del 20enne. Gli inquirenti sono poi risaliti ai rapporti tra i due e da questi all’altra rapina, quella del distributore: i contatti telefonici e una cena alla vigilia del colpo hanno confermato i rapporti criminali tra i due. All’italiano dal macedone le due rapine hanno fruttato poco meno di 2000 euro. La banda, però, potrebbe essere più nutrita e su questo gli investigatori stanno cercando eventuali altri “complici”.

LA NOTA: POLIZIA DI STATO  E CARABINIERI ARRESTANO DUE RAPINATORI

Nel pomeriggio del 19 luglio scorso, gli agenti della Polizia di Stato della Questura di Rieti e i carabinieri del Comando Provinciale di Rieti hanno tratto in arresto L.M., 20enne cittadino italiano, e R.T., 23enne cittadino macedone,  per aver commesso due rapine a mano armata, una il 22 aprile scorso in danno della stazione di servizio “EWA” sulla S.R. 79 per Terni, e l’altra il 23 maggio scorso in danno del bar “Il Giardino” di Contigliano.

Gli autori delle due rapine sono stati scoperti grazie all’attività d’indagine svolta in perfetta collaborazione dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Rieti e dai Carabinieri della stazione di Contigliano e del Nucleo Operativo Radiomobile di Rieti, che hanno raccolto tutte le prove necessarie che hanno permesso alla Procura della Repubblica di richiedere al G.I.P. del Tribunale di Rieti l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita lo scorso venerdì.

I due, già noti alle forze di polizia poichè L.M. aveva precedenti per stupefacenti e R.T. per violenza sessuale, avevano commesso le due rapine in concorso distribuendosi i compiti.

Il cittadino macedone era la mente pensante, programmava le rapine nei particolari, sceglieva l’obiettivo, il giorno e l’orario in cui fare il colpo, reperiva la pistola a salve ed il passamontagna per il travisamento e guidava l’azione del giovane italiano fungendo da palo durante la fase operativa, mentre L.M. entrava in azione con il volto travisato, minacciando le vittime con una pistola scacciacani e facendosi consegnare la refurtiva per poi darsi alla fuga a piedi sfruttando la sua agilità.

Nel corso dei due colpi i due avevano rapinato 1.200 euro e due telefoni cellulari presso l’area di servizio sulla ternana e  500 euro presso il bar di Contigliano.

Le indagini hanno avuto una svolta determinate con il rinvenimento di una pistola a salve, replica di una Glock semiautomatica, a 300 metri dal bar rapinato a Contigliano, con la comparazione delle impronte digitali del rapinatore lasciate nel bar e con il riconoscimento effettuato da un vigilantes che aveva incrociato il rapinatore mentre percorreva i campi vicini alla stazione di servizio subito dopo la rapina.

Gli agenti della Polizia di Stato ed i Carabinieri hanno scoperto che colui che in un primo momento appariva essere un testimone presente nel bar di Contigliano durante la rapina, e che aveva fornito delle indicazioni su un’inesistente vettura utilizzata per la fuga dal rapinatore, in effetti era il complice macedone che cercava di depistare gli investigatori.

I rapporti tra il giovane rapinatore italiano, individuato sia grazie alle impronte digitali che alla descrizione di un vigilantes, e il cittadino macedone organizzatore delle rapine sono stati accertati dagli investigatori che hanno scoperto che i due avevano cenato insieme alla vigilia della rapina perpetrata a Contigliano e che tra le loro utenze cellulari erano intercorsi una serie di messaggi inequivocabili in cui si stabiliva la ripartizione dei proventi delle rapine.

I due arrestati sono stati condotti presso il carcere di Vazia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

La brillante operazione condotta congiuntamente da Polizia di Stato e Carabinieri ha così stroncato l’attività delinquenziale dei due arrestati che aveva suscitato notevole apprensione e preoccupazione sia negli abitanti di Contigliano che tra coloro che frequentano la stazione di servizio sulla ternana, unica stazione di rifornimento della zona con bar aperto durante tutta la notte.

Il risultato investigativo è stato raggiunto grazie a una perfetta collaborazione tra la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri che con un’incisiva ed efficace azione congiunta  di contrasto alle attività delinquenziali, già collaudata anche in occasione di altri gravi reati, assicurano un livello di sicurezza che consente di annoverare la provincia di Rieti tra le provincie più sicure.   

 

RETTIFICA AVVOCATO GIAMPIERO CRESCENZI (giunta in Redazione il 25 luglio 2019, ndr)

Gentile redazione di Rietilife
Formo la presente, in qualità di difensore del sig R.T., imputato nel procedimento num 1291/2019 presso la Procura di Rieti, arrestato nella giornata di venerdì 19 Luglio US insieme ad un presunto complice per le rapine alla stazione di servizio EWA e al bar “Il Giardino” di Contigliano, per comunicare che l’informazione secondo la quale lo stesso abbia precedenti per violenza sessuale è assolutamente priva di ogni fondamento.

Pur comprendendo che la notizia è stata diffusa dalla questura mi trovo a dover assolutamente chiedere alla vostra testata di pubblicare una secca smentita in merito a questa circostanza, in quanto trattasi di una notizia alquanto diffamatoria e lesiva della sua reputazione.

A riprova allego i certificati del casellario giudiziale e dei carichi pendenti (documenti in Redazione, ndr) estratti dal fascicolo dell’indagine, da cui risulta la completa incensuratezza del mio assistito.

Fiducioso in una veloce soluzione della vicenda porgo cordiali saluti

Giampiero Crescenzi

Foto: VANNICELLI ©

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