Botte ai bimbi dell’asilo a Borgorose, condannate due maestre | “Solo in tre hanno denunciato, c’è omertà…”

(dal Corriere di Rieti) Un anno e cinque mesi di reclusione, pena sospesa e non menzione. Questa è la pena stabilita dal Tribunale di Rieti per Maria Antonina Del Rossi e Pasqua Massimi, le maestre 65enni condannate per maltrattamenti nella scuola elementare di Borgorose per fatti risalenti al 2016 quando le due insegnanti furono sospese dal servizio perché accusate di insulti e schiaffi agli alunni.

Una sentenza che accontenta tutti, o quasi. Soddisfatte le mamme, sollevate in parte le maestre. Il pm lunedì aveva chiesto per le due insegnanti tre anni e mezzo. “Sulla quantificazione della pena attendiamo le motivazioni della sentenza – afferma l’avvocato Giulio Canobbio, difensore di tre famiglie e direttore del Comitato scientifico de La Via dei Colori Onlus – Vorremmo capire come mai le circo stanze attenuanti generiche siano state ritenute prevalenti rispetto alle aggravanti contestate”. Genitori comunque soddisfatti. “Sono felice – commenta una mamma – quando il giudice ha letto la sentenza sono scoppiata a piangere, stavolta di gioia. E stato un percorso duro, molto faticoso, ma finalmente la verità è emersa”.

Il pm Rocco Maruotti ha descritto Cicolano, la zona dove sono avvenuti i fatti, come “il mondo di mezzo di Mafia Capitale”. “È vero – conferma una mamma – viviamo una realtà dove regna l’omertà, dove noi mamme, solo tre su venti, che abbiamo fatto denuncia non accettando gli schiaffi delle maestre ai nostri bambini abbiamo patito di tutto dalle altre persone. Ora è il caso che qualcuno venga a chiederci scusa, per noi e anche per i loro bambini”.

Il giudice Riccardo Giovanni Porro ha stabilito il pagamento delle spese processuali a carico delle maestre e anche una provvisionale per le parti civili: 2.500 euro ciascuna. La difesa parla di sentenza che avvicina la vicenda alla realtà. “Speravo in una assoluzione e con ogni probabilità impugneremo la sentenza afferma l’avvocato Luca Conti – le pena decisa dal giudice comunque è molto più vicina alla realtà rispetto a quella chiesta dell’accusa. La mia assistita è sollevata, non dimentichiamoci che le due maestre sono arrivate a questo processo con una carriera scolastica limpida”

LA REAZIONE

La nota della onlus La Via dei Colori onlus 

Un anno e cinque mesi di reclusione. Questa è la pena stabilita oggi dal Tribunale di Rieti per Maria Antonina Del Rossi e Pasqua Massimi, le maestre 65enni condannate per maltrattamenti nella scuola elementare di Borgorose. La pena è sospesa. “Sono felice – commenta una mamma – quando il giudice ha letto la sentenza sono scoppiata a piangere, stavolta di gioia. È stato un percorso duro, molto faticoso, ma finalmente la verità è emersa”. Condannate entrambe, con pena inferiore a quella richiesta ieri dal Pm, tre anni e mezzo ciascuna. “Sulla quantificazione della pena attendiamo le motivazioni della sentenza – afferma l’avv. Giulio Canobbio, difensore di tre famiglie e direttore del Comitato scientifico de La Via dei Colori Onlus – Vorremmo capire come mai le circostanze attenuanti generiche siano state ritenute prevalenti rispetto alle aggravanti contestate”.

Il Sostituto procuratore Rocco Maruotti ieri ha descritto Cicolano, la zona dove sono avvenuti i fatti, come “il mondo di mezzo di Mafia Capitale”. “È vero – conferma una mamma – viviamo una realtà dove regna l’omertà, dove noi mamme, solo tre su venti, che abbiamo fatto denuncia non accettando gli schiaffi delle maestre ai nostri bambini abbiamo patito di tutto dalle altre persone. Ora è il caso che qualcuno venga a chiederci scusa, per noi e anche per i loro bambini. Abbiamo salvato pure i loro figli. E intanto il processo alle maestre era diventato il processo ai nostri bambini”.

Il giudice Riccardo Giovanni Porro ha stabilito il pagamento delle spese processuali a carico delle maestre e anche una provvisionale per le parti civili: 2.500 euro ciascuna. “Una vicenda che ci ha messo a dura prova, persino fisicamente. Ieri non riuscivo a camminare, dopo un’udienza in cui ci hanno accusato di aver denunciato per soldi e perché i nostri bambini erano problematici. Sembravamo noi sotto accusa. Ha detto bene il Pm parlando del “muro di gomma”: qui le mamme sono venute a testimoniare in favore delle maestre, senza mai aver visto un filmato né letto un atto. Eppure anche i loro figli erano in classe”.

“Hanno cercato di infangare la verità per far passare le maestre per vittime ma le vere vittime sono i bambini – dice un’altra mamma – La verità è emersa e io sono felice di aver creduto nella giustizia. Ai genitori dico: seppure sia un percorso tortuoso che metterà in dubbio persino la sofferenza dei vostri figli, non mettete la testa sotto la sabbia. Bisogna lottare, andare avanti e credere”.

Per approfondire la vicenda La Via dei Colori onlus è l’associazione punto di riferimento in Italia per minori e minoranze vittime di maltrattamenti in strutture scolastiche e assistenziali. Attualmente, oltre a effettuare ricerca e formazione nell’ambito della prevenzione agli abusi, segue più di 700 parti offese offrendo consulenza tecnica legale, psicologica e di orientamento, dando il proprio supporto a oltre 150 processi in Italia.

Foto: web ©

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