“La linea celle di Solsonica verso l’est. Gala specula sulla pelle dei lavoratori”

“La speranza è l’ultima a morire recitava un vecchio adagio; e ad oggi è solo la speranza a mantenere vivo l’interesse dei lavoratori Solsonica”. Lo scrive Fim Cisl con Vincenzo Tiberti, Fiom Cgil con Luigi D’Antonio, Uilm Uil con Franco Camerini.

“Già, Solsonica. ‘DigiRinnovabili stila una classifica dei migliori produttori di pannelli fotovoltaici nel 2014 e Solsonica – controllata GALA – risulta essere la prima in Italia e addirittura l’ottava nel mondo’. Le parole sono tratte dalla pagina web di Gala. Ora la domanda nasce spontanea, se Solsonica era tra i migliori produttori di pannelli fotovoltaici come mai oggi è un’azienda chiusa? Come mai l’ing. Tortoriello – che riesce sempre a svicolare tutte le convocazioni dei tavoli istituzionali e non – che nei sui summit dispensa suggerimenti su come rilanciare le aziende in crisi del territorio, si proprio lui presidente di Unindustria Lazio, non spiega che la sua unica azienda produttiva dell’ampio panorama Gala è chiusa. Ultima tra le novità dell’universo Gala è la presunta vendita verso un cliente presumibilmente dell’Est europeo della linea celle Solsonica, fiore all’occhiello dell’azienda, costretta a dismettere la produzione a causa dell’invasione sul mercato delle celle cinesi. I lavoratori Solsonica e le parti sociali manifestano la loro indignazione per l’ennesimo vilipendio da parte di Gala nei confronti anche delle istituzioni considerando che la linea celle Solsonica probabilmente è stata realizzata con fondi pubblici”.

“L’ing. Tortoriello – aggiungono i sindacati – sta di nuovo sfruttando la situazione, il presidente di Gala e di Unindustria Lazio cerca di trarre solo profitti dalla vertenza Solsonica. E intanto 200 lavoratori Solsonica sono senza occupazione e costretti ad elemosinare sussidi attraverso la mobilità in deroga. La richiesta dei lavoratori Solsonica e dei sindacati per rilanciare un territorio falcidiato dalla crisi è rivolta anche alla nostra classe politica. I nostri politici credono sulle potenzialità del nostro territorio? Credono nel bisogno reale e concreto che la nostra provincia ha di rilanciare le attività produttive ed industriali in un territorio da sempre dimenticato e privato delle più elementari risorse strutturali (strade, ferrovia, ospedali, università)?

Se ci credono, li invitiamo fortemente a cercare soluzioni per rilanciare il nostro territorio al fine di trasformare le tante promesse in azioni concrete, praticabili e percorribili per restituire alla nostra provincia lustro e dignità. Prima di essere risucchiati dal baratro, per un futuro che non sia solo lacrime e sangue”.

Foto: RietiLife ©

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