Altra grana per lo stadio: i seggiolini alla Lega non vanno bene. E cambiarli non costa meno di 200mila euro

(di Christian Diociaiuti) “Almeno le due tribune principali, ovvero quelle poste lungo i lati lunghi del terreno di gioco, devono essere dotate di seggiolini individuali aventi le seguenti caratteristiche: fissati al suolo, numerati, separati gli uni dagli altri costituiti di materiale resistente ed ignifugo, confortevoli e di forma anatomica, muniti di schienale di un’altezza minima di cm 30 misurata a partire dal sedile“. Ci perdonerete il tecnicismo tratto dal documento pubblicato dalla Figc e dalla Lega Pro, ma è proprio su quest’ultimo requisito che potrebbe incagliarsi la prossima stagione in C del Rieti. Lo schienale dei seggiolini è il must di questa estate calcistica (oltre, ovviamente, alla ricerca del socio per Curci, i cui sondaggi continuano). Già, perché i seggiolini rientrano in quei criteri infrastrutturali necessari per ottenere l’iscrizione in C. E non avere questo requisito vuol dire cercare di tamponare in breve tempo, trovare uno stadio da designare (mentre si ottempera ai lavori necessari) anche fuori regioneper giocare le prime gare della stagione 2019-2020 (sì, finalmente si può fare) o, al peggio, rischiare di non iscriversi in C. Non uno scherzo, insomma.

MAXI LAVORO – I quasi 10mila seggiolini dello Scopigno non rispettano i parametri recentemente imposti dalla Lega e andrebbero sostituiti. O almeno, quelli sui lati lunghi: 8000 seggiolini per un costo, a spanne, tra progetto, pezzi, trasporti e manodopera non inferiore a 200-300mila euro. Un’altra maxi spesa sullo Scopigno, dopo i lavori (imposti sempre dalla Lega) per adeguare la struttura alla C (lavori finiti nella prima metà a inizio stagione e nel resto dello stadio in via di ultimazione) e tamponati con un finanziamento regionale da 350mila euro. E la chiave sono proprio i fondi: una eventuale sostituzione di 8000 seggiolini (o parte di essi, se si volesse tenere l’attuale capienza, con al massimo la riapertura della Gradinata Nord e non della Tribuna Galassini, rimasta off limits per tutta la C del Rieti e riaperta solo per 500 tifosi del Lanusei nello spareggio con l’Avellino), chi la pagherebbe? La società, il Comune? È un intervento ordinario o straordinario?

LA LEGA – Sentiti i responsabili a Firenze, RietiLife ha appreso che la Lega – e in particolare la commissione impianti sportivi coordinata da Giancarlo Vigiani – ha il potere di effettuare delle deroghe temporanee a patto che però, chi di dovere metta nero su bianco che in “tempi non biblici” (questa la risposta ottenuta dalla nostratestata) i seggiolini saranno sostituiti e che i lavori siano partiti o partano a breve. Sarà poi discrezione della Lega decidere se dare l’ok (al netto degli altri requisiti, infrastrutturali e/o economici). L’impressione è che pure la Lega, molto rigida all’inizio, abbia poi aperto a deroghe “temporanee” dopo il consiglio federale e che ora stia sondando il terreno per capire quali siano le difficoltà dei club di C, quelli promossi dalla D o retrocessi dalla B. È difficile, però, che sul criterio seggiolini la Lega Pro torni sui suoi passi. Dunque, è necessario fare qualcosa e farlo in tempi rapidi. anche perché la scadenza del 24 giugno (leggi) e quelle immediatamente successive si avvicina pericolosamente.

DONATI – Non si sbottona Roberto Donati, consigliere con delega allo Sport del Comune di Rieti: “Ho parlato, sto parlando e parlerò con la Lega Pro. Diremo tutto a tempo debito, stiamo lavorando”. Insomma, per Donati tutto si risolverà. Dal club, invece, la concentrazione maggiore è sul futuro economico della società, più che sui seggiolini: Curci vuole vendere o trovare un socio solido. Trattative ce ne sono, ufficialità non ancora.

Foto: RietiLife ©

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