Capuano a cuore aperto: “Per il mio Rieti do il sangue. A chi non ci ama auguro di passare 4 giorni in bagno…”

(di Francesco Patacchiola – ch.di. – ma.dio.) “Voler vincere è un desiderio di tutti saper vincere è un privilegio di pochi“. Non si è risparmiato Ezio Capuano, ospite di SportLife su RietiLife Tv. Ha chiesto un’inquadratura per far capire il suo vero stato d’animo e il suo rapporto con i tifosi, non le ha mandate a dire ai detrattori: “Chi parla male del Rieti parla male della famiglia Capuano. Chi non ama il Rieti ed è contento che perda deve stare 4 giorni consecutivi al bagno e non deve aver bisogno del guttalax”. Un’intervista a tutto tondo, che potete rivedere qui GUARDA.

CAMBIA IL REGOLAMENTO – Capuano, prima di essere ospite in trasmissione, ha fatto i nuovi conti di classifica: proprio stasera è cambiato il regolamento per i playout per rimanere in C il Rieti, per salvarsi, “deve arrivare terzultimo. Non basta mettersi sotto Matera e un’altra… ne serve un’altra ancora. Con il regolamento appena cambiato, se mi salvo con il Rieti sarà uno dei miei più grandi miracoli. Un vero scandalo cambiare il regolamento le ultime 5 giornate – aggiunge – Il campionato più falsato della storia. Sarà difficilissimo, ma se si confermerà il Rieti che ho visto nelle ultime partite e l’amore sbocciato con i tifosi, ce la faremo”. Già perché evitare il playout del girone non è sufficiente; serve anche evitare un altro playout tra chi vince quello del girone C e quello del girone A. Cervellotico. Una complicanza in più per il Rieti (qui le novità).

PAGANESE – Domenica la partita più difficile di un tris di trasferte “pazzesche” (Pagani, Siracusa, Bisceglie). “Noi lavoriamo tanto e domenica sarà la partita della vita, dell’anno, visto che è cambiato il regolamento… Siamo la squadra che ha fatto più punti nelle ultime 5 partite. Senza dimenticare –  ricorda Capuano – che a ore dovrebbe arrivare il -2. Chi ha gestito prima lo ha fatto in maniera allegra e scellerata. Curci ha avuto grande coraggio, ereditando una situazione drammatica. Questo Rieti ha fatto 18 punti nel girone di ritorno e se ritrova 15″.

“GRAZIE” – E ancora: il suo arrivo a Rieti, i giocatori e… “Se sono qui è grazie all’avvocato Andrea Gianni – dice Capuano –  Rieti per me è come il Real Madrid. Nel gruppo dirigenziale sono tutti amici, è come fosse una grande famiglia. Ringrazio i miei ragazzi che mi inorgogliscono per la voglia di crescere e di fare sempre meglio. Se prima ero disposto a dare un litro di sangue per la salvezza del Rieti, ora anche il doppio. Ringrazio i giocatori che mi hanno seguito in questa avventura, che conoscono il Capuano uomo”. E poi una dichiarazione importante: “Ho distrutto la mia carriera per il mio modo di essere. Non sono sceso mai a compromessi. Ma qui spero di poter scrivere una pagina di storia importante, voglio essere ricordato a Rieti”.

FIGLI – “I miei giocatori li amo – aggiunge Capuano – li considero figli. Maistro? Tra i giocatori più forti che abbia mai allenato, tra i più grandi prospetti. È rimasto fuori in partite determinanti e abbiamo vinto lo stesso, questo vuol dire che non esistono prime donne. Ma se non arriva a grandi livelli è anche colpa mia perché vuol dire che non sono riuscito a far venire fuori le sue capacità”.

AMICO DI CONTERietiLife ha mostrato a Capuano 3 foto. Quella di Mourinho, quella di Conte e di Ventura: “Sono 3 allenatori fortissimi. Conosco benissimo Antonio Conte. Il 3-5-2? Sono stato il primo a portarlo nel 2003 al Sora. Devi saper la fase difendente. Prendere pochi gol significa essere razionale, e vuol dire che sai stare bene in campo. Siamo la squadra che recupera più palle nella fase offensiva”.

“RESTO?” – Una chiamata dalla B, Salernitana o Juve Stabia? “In questo momento penso solo al Rieti. Poi mi siederò con il presidente Curci che è una persona eccezionale e vedremo. Se riesco a portare ancora gente allo stadio sarà difficile lasciare questo posto. Certo che c’è speranza che io resti…”. E poi la chiusura: “La salvezza la dedicherò al popolo di Rieti: erano in 70 all’inizio (per dire che erano pochi, ndr).  E domenica ce ne erano 1000 e alla festa salvezza ne verranno 2000. Lo dedicherò a quella gente che vive per il risultato del Rieti. A quelli che devono scegliere se comprare la pizza al figlio, se fare l’amore in macchina o in albergo…”. E forse ha gli occhi lucidi quando gli si chiede, quale fosse il suo sogno da bambino: “Fare il calciatore. Ma a causa di un infortunio al gomito, grave, non ho potuto esserlo. A 33 anni avevo vinto 5 campionati da allenatore, una carriera importante che il prossimo anno taglierà il traguardo dei 30 anni. Ho ancora tanta voglia. Smetterò quando non dovrò più prendere le gocce prima della partita”.

Foto: Gianluca VANNICELLI ©

Print Friendly, PDF & Email