Gli olivicoltori scendono in piazza: “Servono interventi strutturali. Vicini ai colleghi pugliesi”

“Gli olivicoltori laziali scenderanno in piazza a Roma il 14 febbraio con i gilet arancioni pugliesi: l’olivicoltura italiana va salvata con interventi strutturali importanti che ormai non sono più rimandabili”. Lo dice Emiliano Marini, presidente Consorzio Produttori Olivicoli del Lazio. I rappresentanti delle Organizzazioni di Produttori più importanti del Lazio (OP Opol, Lazio “Le Badie”, Cpol, Appo Viterbo, Apof Frosinone, Coop. Agricola Colli Etruschi), aderenti ad Italia Olivicola, si schierano con gli olivicoltori pugliesi che da settimane manifestano il proprio dissenso.

SOSTEGNO – “Siamo pronti a sostenere concretamente i nostri colleghi pugliesi perché la battaglia per la salvaguardia del nostro prodotto è di tutti – hanno continuato i rappresentanti degli Olivicoltori laziali -. È arrivato il momento che la politica nazionale inserisca tra le sue priorità quella del rilancio del prodotto simbolo dell’Italia e della Dieta Mediterranea nel mondo, l’olio extravergine d’oliva 100% italiano”. Gli olivicoltori laziali sono preoccupati anche per l’avanzata continua della xylella che sta distruggendo gli ulivi pugliesi. “La xylella è un problema nazionale ed europeo e come tale va affrontato – hanno dichiarato i Presidenti delle O.P. laziali -. Nelle prossime settimane organizzeremo incontri di sensibilizzazione sul tema perché l’allerta deve essere massima anche qui”. Considerato anche che il Lazio è stata una delle regioni maggiormente colpite dalla gelata dello scorso febbraio, con perdita certificata di prodotto del 70%, è che il governo ha disatteso l’impegno di postare risorse sulla questione, la partecipazione degli ulivicoltori laziali sarà determinata ed importante.

Foto: RietiLife ©

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