Quattro Strade piange Lorenzo Marchili, donati gli organi. I colleghi del papà: “Vicini alla famiglia”

Il lavoro, gli scacchi, il karate. Lorenzo aveva tante passioni, spente a soli 20 anni da un tragico incidente stradale, l’ennesimo, sulla Salaria. Grande dolore a Quattro Strade dopo la morte di Lorenzo Marchili: il giovane non ce l’ha fatta dopo uno scontro sulla Salaria, nei pressi di Sigillo, domenica scorsa. La sua punto, per cause ancora in via di accertamento, si è scontrata con un’Alfa 147. Il quartiere reatino è in lutto, in attesa di poter dare l’ultimo saluto a Lorenzo e stringersi alla famiglia. Non è stata ancora fissata la data dei funerali. È lutto anche a Cantalice, paese d’origine di mamma Rosalba e luogo che Lorenzo amava – come ricordava sulla sua pagina Facebook – nonché alla pizzeria La Valle di viale Maraini, dove il giovane reatino, abilissimo piazzaiolo, sfornava tutte le sere decine di pizze per i reatini. Lorenzo, che ha frequentato il Magistrale Elena Principessa di Napoli, amava le arti marziali ma anche giocare a scacchi e adorava il suo lavoro di pizzaiolo nel locale di viale Maraini, trattato come un figlio dal gestore de La Valle, Vito Lattanzi.

I COLLEGHI DEL PAPÀ – Al dolore della famiglia si stringono anche i colleghi ed ex colleghi di Luciano, il papà di Lorenzo, dipendente di una grande rivendita di materiali per la termoidraulica al Nucleo Industriale. “Tutta la filiale di Rieti di Aquilanti è vicina a Luciano e Rosalba per la morte di Lorenzo” fanno sapere i dipendenti dell’azienda, nessuno escluso. “Quello che la famiglia Marchili ha fatto, donando gli organi di Lorenzo, è un gesto di grande umanità in un momento di grande dolore” dicono gli amici, colleghi ed ex colleghi.

LA FIDANZATA – È fuori pericolo la fidanzata di Lorenzo, che con lui viaggiava sulla punto distrutta nello scontro. È ricoverata al de Lellis. “Lorenzo – spiega Don Mariano Assogna, parroco di Quattro Strade, al Corriere di Rieti – l’ho battezzato e cresimato io, un ragazzo d’oro con la testa a posto, che teneva al suo lavoro e che ogni tanto passava anche in parrocchia. Ora lascia un grande vuoto. Resta il grande gesto d’amore della famiglia di donare gli organi”.

Foto: Fb ©

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