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Stragi di Stato o di mafia? A Rieti domani arriva Salvatore Borsellino

(ch.di.) Una giornata di cultura della legalità. È quella in programma domani, a Rieti, ne cuore della città. “Depistaggi e verità nascoste: Stragi di Stato o stragi di mafia?“: si intitola così la giornata prevista per domani, venerdì 9 novembre nella chiesa di San Domenico, in piazza Beata Colomba. In città arriva Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, magistrato ucciso nell’attentato targato Cosa Nostra in via D’Amelio a Palermo nel 1992. Episodio che ha cambiato il corso degli eventi della storia italiana recente, condizionandoli fino ai giorni nostri. L’evento si snoderà tra l’incontro di Salvatore Borsellino – fondatore del movimento delle Agende Rosse, sotto la cui egida si svolge l’evento –  con gli studenti (dalle 11) e con chi, dalle 16, vorrà partecipare alla presentazione del libro “La Repubblica delle stragi” (ed. Paper First).

“LA REPUBBLICA DELLE STRAGI” – Edito da Paper First (la stessa de Il Fatto Quotidiano), “La Repubblica delle stragi” ha la prefazione di Marco Travaglio. “La storia occulta del nostro Paese viene scritta in sedici anni – si legge nel lancio del libro – dal 1978 al 1994. Il finto sequestro Sindona, la strage di Bologna, le bombe del Rapido 904, l’estate dell’Addaura e dell’assassinio Agostino, l’autoparco milanese di via Oreste Salomone e l’omicidio Mormile, i giorni della Falange Armata, quelli della Uno bianca e la militarizzazione del Paese con una serie di fatti di sangue e attentati apparentemente senza senso. Fino ad arrivare agli ordigni di Cosa nostra del ’92 e del ’93, segnali di una trattativa avviata dalla mafia con uomini delle istituzioni. Nel novembre 1993 però tutto sembra smorzarsi per poi tacere definitivamente nel febbraio 1994. Cos’è successo?”. A presentare il libro a Rieti, a cura di Salvatore Borsellino, anche Marco Bertelli (moderatore della giornata ed esponente del movimento Agende Rosse), Stefano Mormile (fratello di Umberto, ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1990), Giovanni Spinosa (presidente del Tribunale di Ancona che da pm si occupò del caso della Uno Bianca), Fabio Repici, (avvocato di Salvatore Borsellino e di tanti altri familiari di vittime di mafia nonché dello stesso Mormile), Federica Fabbretti (del movimento delle Agende Rosse). Ad organizzare la giornata di legalità, sensibilizzazione e cultura, Elena Marchili, Marta Munzi, Angelo Giraldi e Simone Pietrosanti.

PRIMA GLI STUDENTI – Ma la presentazione del libro e l’intervento di Borsellino nonché degli altri ospiti, saranno anticipati da una mattinata in cui lo stesso Salvatore Borsellino si dedicherà totalmente agli studenti delle scuole superiori reatine: Classico, Geometri, Magistrale, Scientifico, Rosatelli e Ragioneria. Dalle 9 i ragazzi e le ragazze delle scuole reatine assisteranno alla proiezione di due video. Il primo relativo alla storia dell’agente Agostino, il secondo proprio sull’agenda rossa di Paolo Borsellino, la famosa agenda, in cui Borsellino annotava dichiarazioni di pentiti, appunti e osservazioni utili alla sua lotta alla mafia, sparita in occasione dell’attentato di via D’Amelio. Alle 11 l’arrivo di Salvatore Borsellino, Marco Bertelli e Stefano Mormile. A fare da preludio all’intervento riservato agli studenti di Salvatore Borsellino, le parole del vescovo di Rieti, Domenico Pompili.

Foto: RietiLife ©

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