“Largo San Giorgio? Riapre a fine 2018 se…” | La Fondazione Varrone e le nuove sfide

(di Christian Diociaiuti) Favorire il benessere dei cittadini, sostenendo il welfare del territorio e implementando quel che gli enti, da soli e con difficoltà, riescono a dare. La Fondazione Varrone presenta il documento programmatico previsionale 2019 e con esso mostra il nuovo cda, il consiglio d’indirizzo e tutte le idee messe in campo per il Reatino.

“FARE MEGLIO” – “Abbiamo immaginato come questa Fondazione possa fare meglio. Non è una critica alle gestioni precedenti – ha detto il presidente della Fondazione Varrone, Antonio D’Onofrio – ma l’obiettivo è un’integrazione del welfare che gli enti non riescono a dare. Le fondazioni hanno dato 22 miliardi. Il nostro circuito è importante, trainante”.

LE IDEE – “L’idea della Fondazione è sviluppare il potenziale del Reatino per renderlo un territorio di qualità. Vogliamo farlo con una Fondazione più aperta, dinamica e moderna. Questa è una Fondazione sana che ha fatto bene, ci è stata lasciata con un  patrimonio integro, per affrontare la crisi, anche durasse anni. E vogliamo che dica all’esterno cosa fa”. Fondazione che valuterà ancora meglio come i soldi erogati avranno beneficio sul territorio: “Continueremo a fare erogazioni, impegnando parte de soldi per spingere innovazione sociale all’interno del territorio. Il limite minimo delle erogazioni sarà di 3000 euro, finanziamo al massimo il 50% del costo complessivo della richiesta. Le pratiche saranno tutte online”, continua D’Onofrio.

INTERNET OVUNQUE – La Fondazione, tramite la partecipazione a un bando, si batterà contro la povertà educativa minorile, continuerà a sostenere l’università che “deve continuare a vivere, ma deve trovare una dimensione corretta per le possibilità economiche del territorio” dice D’Onofrio, che punta a un piano finanziario “compatibile per noi e per loro (Università della Tuscia e La Sapienza, ndr)”.  La Fondazione Varrone, poi, ha deciso di finanziare un progetto per portare un hotspot internet, con un progetto pluriennale, per “servire in tre anni quegli spazi che altrimenti non saranno mai serviti” nei comuni del Reatino, spiega il presidente.

LARGO SAN GIORGIO – D’Onofrio poi ha risposto alle domande. Immancabile quella su Largo San Giorgio: “Aspettiamo una sentenza – spiega D’Onofrio – ancora non pubblicata, in cui sembra sia rimasto vincolato ancora Largo San Giorgio. Mi auguro che sia una distrazione, un refuso. Appena uscita la sentenza faremo senz’altro richiesta perché vengano liberati i locali. Se è vero che è solo un refuso, allora parliamo di un ritorno della disponibilità dei locali alla fine di quest’anno o nei primi mesi del 2019. Se invece c’è una motivazione perché i locali di Largo San Giorgio rimangano sotto sequestro, allora non li riavremo prima del 2020 o 2021 per via della causa. La chiusura di Largo San Giorgio è un danno per la città: abbiamo cercato di lenirlo rimettendo in piedi una parte delle attività fatte in precedenza, sistemandole a Palazzo Potenziani o in altri posti”, conclude D’Onofrio.

“INSIEME” – “Facciamolo insieme” è il motto che la Fondazione Varrone promuove per mettere a segno i suoi obiettivi: “Questa è una Fondazione aperta, che cerca collaborazione dall’esterno. Si fanno le cose con i soldi ma soprattutto con il cervello – spiega il presidente del cda – Ho ascoltato gli onorevoli e il vescovo: Pompili è una risorsa per Rieti che va sfrutatta. Anche a loro ho fatto il discorso ‘Facciamolo Insieme’. Con i parlamentari non è facile, ma su alcuni concetti c’è disponibilità a parlare assieme su progetti di tipo sociale e marketing di tipo territoriale”.

Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO ©
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