“Settemila euro per evitare il carcere a vostro figlio”. Falso avvocato tenta di truffare gli anziani genitori

(d. c.) Ormai se ne parla da mesi ed è un tentativo di truffa, talvolta andato a buon fine, verificatosi in diverse città: una persona anziana riceve una telefonata che la informa di un grave incidente d’auto causato da suo figlio, che per tale motivo rischierebbe il carcere.

Dall’altro capo del filo c’è uno sconosciuto che si qualifica come avvocato e che prospetta la possibilità di evitare conseguenze penali mediante il pagamento di una cospicua somma di denaro.

Proprio questa mattina, oggetto delle attenzioni di un presunto truffatore che ha adottato il suddetto e ormai collaudato copione, è stata una anziana coppia residente nel quartiere Città Giardino. L’individuo – che probabilmente prende di mira vittime delle quali ha studiato in anticipo le abitudini – ha dunque riferito dell’immancabile incidente d’auto accaduto per colpa del figlio della coppia (ma senza fare il nome di costui, che evidentemente non conosceva).

Qualificandosi come tale “avvocato Giraldi”, ha poi prospettato alle potenziali vittime l’imminente incarcerazione del supposto colpevole, e ha proposto una via d’uscita chiedendo l’equivalente di 7.000 euro, da versare “in contanti o anche in oro e preziosi”. La somma sarebbe stata ritirata a domicilio di lì a poco da un agente in borghese.

Per fortuna la coppia, pur in comprensibile stato di agitazione, ha pensato di mettersi in contatto telefonico con il figlio. Quest’ultimo dapprima ha rassicurato i genitori spiegando di stare bene e che non era accaduto incidente alcuno, per poi chiarire loro che si era trattato di un tentativo di truffa, peraltro diffuso. Infine, ha raccomandato di chiamare i Carabinieri e di non aprire il portone a eventuali sconosciuti.

È evidente che in altre circostanze il trucco utilizzato dal malvivente avrebbe potuto funzionare, e che d’altra parte sventare questo tipo di truffa è difficile: l’età delle potenziali vittime, l’impatto emotivo provocato dalla notizia dell’incidente e dal modo in cui questa viene data, oltre alla promessa di una via d’uscita semplificata (seppure non “a buon mercato”, né verosimile sotto l’aspetto legale), determina discrete possibilità di successo. E a cose fatte l’identificazione del colpevole da parte delle autorità non è semplice né tantomeno scontata.

 

Assume così importanza l’opera di prevenzione “fai da te”, che consiste nell’informare gli anziani dei pericoli che si corrono quando si viene contattati da sconosciuti, anche se per ragioni apparentemente gravi, specie quando al contatto segue una richiesta di denaro. Talvolta per sventare il tentativo di truffa basta una telefonata (com’è accaduto nel caso di oggi), ma può essere sufficiente consigliarsi immediatamente con un vicino di casa o magari solo fingersi impegnati e chiedere all’interlocutore un recapito al quale poterlo richiamare: se è un malvivente, non lo fornirà di sicuro.

Foto: RietiLife ©

 

 

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