Confartigianato: “Nel Reatino l’imprenditoria straniera non conosce crisi, +3,4%”

Sulla scorta di uno studio effettuato da Confartigianato Imprese Rieti nel 2014 sull’imprenditoria straniera, abbiamo voluto aprire nuovamente un focus su analogo tema nella nostra provincia a distanza di quattro anni. Stando ai numeri assoluti elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Rieti, sembra che almeno una parte dell’imprenditoria presente in Italia non conosca crisi. Stiamo parlando delle aziende guidate da stranieri, che dal 2012 sono aumentate di oltre il 3%.

In totale, solo nel Lazio, sono registrate 77.125 imprese. Significativa la crescita nella nostra provincia, +3,4%. Le imprese costituite da cittadini stranieri a Rieti sono una realtà ormai strutturale nell’ambito del tessuto imprenditoriale. Al 31 marzo 2018, si contavano ben 1.473 presenze. Le aziende a guida romena si confermano leader e sono passate dalle 285 del 2013 alle attuali 379. Stabili quelle albanesi, erano 86, sono diventate 96. In leggera crescita anche quelle guidate da cittadini marocchini, da 79 a 85. In grande ascesa le imprese cinesi, erano 24 nel 2013, nel 2018 sono arrivate a 62. Exploit degli ucraini, passati da 29 a 50. La percentuale delle imprese straniere sul totale è del 6,6%.

“La vocazione degli stranieri a fare impresa – sostiene Franco Lodovici, Presidente di Confartigianato Imprese Rieti – è fortissima. Con quasi 1500 imprese e circa 2000 addetti, sono una realtà decisamente rilevante. Particolarmente forte è la presenza in Sabina, in prevalenza nel settore delle costruzioni, soprattutto  a Fara in Sabina, Poggio Mirteto, Montopoli in Sabina, per non parlare delle 400 attività ubicate nella città di Rieti.”

Guida la classifica, come sempre, il settore delle costruzioni, seguito da commercio, agricoltura, servizi di alloggio e ristorazione. Si tratta prevalentemente di società di persone piuttosto che ditte individuali, questo anche perché le società, rispetto a queste ultime, rappresentano una prosecuzione familiare, intesa come attività allargata a parentele di I e II grado (mogli, figli, fratelli, etc.).

“Ancora oggi – ribadisce Maurizio Aluffi, direttore di Confartigianato Imprese Rieti – continuano ad esserci molti pregiudizi nei confronti degli stranieri, specialmente per quanto riguarda l’ambito del lavoro. Il più delle volte il termine ‘straniero’ viene associato a sfruttamento, lavoro sommerso, irregolare dequalificato e precario. Nonostante il momento di precarietà lavorativa che stiamo attraversando, ci sono molte persone che rifiutano di svolgere determinati lavori o ricoprire alcuni ruoli perché considerati poco gratificanti o non adatti”.

È di recentissima attivazione, presso la sede provinciale di Confartigianato Imprese Rieti, uno sportello che ha come obiettivo quello di dare assistenza a 360 gradi alle persone e imprese che scelgono il nostro Paese per avviare un’attività o per lavorare come dipendente.

Foto: (archivio) RietiLife ©

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