Centro intermodale dalla Sabina a Riano. Il Movimento attacca l’Asi: “Come può restare in silenzio?”

(di Paolo Giomi) Il temuto centro intermodale, nodo di scambio merci tra gomma e rotaia che per più di un decennio ha animato il dibattito politico (e non solo) di tutta la Bassa Sabina, alla fine si farà. Sì, ma fuori provincia, a pochi chilometri da Passo Corese, per l’esattezza nell’area ricadente nel territorio del Comune di Riano a ridosso della strada provinciale Tiberina.

Nome diverso, stessa funzionalità, anche se alla fine il progetto definitivo – già inserito nel programma della Regione Lazio – sarà molto più piccolo di quello vaticinato nei primi anni Duemila in provincia di Rieti: 50 ettari circa per la “Piastra Logistica Roma Nord”, destinata a rivoluzionare l’intero sistema dei trasporti dell’asse a nord di Roma, in stretta sinergia con il polo logistico di Passo Corese.

Definita anche la road map: due anni per l’apertura della prima area, quella “gomma-gomma”, cinque per lo snodo “gomma-rotaia”. Un piano che, giunto a conclusione, porterà nell’area circa 350 posti di lavoro diretti, ai quali si sommeranno 500 posizioni occupazionali create dall’indotto, secondo le stime degli attori impegnati nella realizzazione dell’infrastruttura. Un indotto che ricadrà interamente nell’area tiberina, da Castelnuovo di Porto a Capena, arrivando a Fiano e Monterotondo. E solo in minima parte alla Sabina reatina.

“Quella di Riano è un’infrastruttura strategica, che si inserisce in un piano generale di sviluppo e trasformazione della mobilità dell’intera area – ha detto a riguardo, nei giorni scorsi, l’ex sindaco di Monterotondo e neoassessore regionale ai trasporti, Mauro Alessandri – si tratta di una delle opere qualificanti del programma regionale”.

Per il Movimento civico di Montelibretti, paese della Sabina romana confinante con Fara Sabina che fu tra i principali sostenitori del centro intermodale di Passo Corese, si tratta invece dell’ennesima occasione persa dal territorio, e si punta il dito, senza se e senza ma, contro amministrazione locale, e soprattutto Consorzio Industriale della Provincia di Rieti.

“Come può lo spostamento del centro intermodale a Riano passare sotto silenzio, ignorato, della attuale Giunta Comunale di Montelibretti e del Consorzio Industriale della provincia di Rieti? – si legge in una nota del movimento, firmata dal consigliere comunale di minoranza Eleonora Imperi – e come possono i due soggetti sopraindicati non prendere una posizione congiunta a riguardo? Il comune di Montelibretti, sfuggita anche l’ennesima opportunità di sviluppo, sarà chiamato a rispondere oltre che dell’immobilismo anche del silenzio. Il centro intermodale scivola via dal nostro territorio, verso la Tiberina, sul comune di Riano, per l’ennesima occasione perduta”.

“Il progetto originario – continua la nota – fu fortemente voluto dal Comune di Montelibretti e dal Consorzio industriale di Rieti, con qualche reticenza, all’epoca, della Provincia reatina e del Comune di Fara Sabina. Sia il Consorzio che il nostro Comune hanno previsto la realizzazione di questa opera e dei servizi annessi sulla variante del piano di sviluppo. Dal 2006 cosa è cambiato? Fara Sabina ha mostrato di saper cogliere le opportunità di sviluppo (si pensi ad Amazon), Montelibretti si è visto invece sfuggire l’occasione dalle mani. Fara Sabina agisce, tutelando i propri interessi, in barba agli accordi previsti negli strumenti urbanistici, mentre il Comune di Montelibretti, negli ultimi 10 anni, ha dimenticato di svolgere il proprio ruolo, non difendendo i propri interessi e facendo scemare possibilità per imprese, artigiani e singoli cittadini. Ci si è accontentati delle briciole o si è volutamente affossato il progetto? Auspichiamo un tavolo di confronto sulla tematica, diretto dalla Regione Lazio, a cui vengano chiamati a partecipare tutti i soggetti coinvolti della Sabina, romana e reatina”.

RietiLife resta a disposizione per eventuali repliche

Foto: (archivio) RietiLife ©

 

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