Amatrice, riapre la gelateria di Daniele Mosca: è stato finalista al Gelato World Tour

(da repubblica.it) Da Amatrice ad Amatrice, passando per Bologna e Rimini. In uno dei due mercati coperti costruiti nella località distrutta dalle varie scosse del 2016 sta per riaprire i battenti “Il gelatiere di Amatrice” di Daniele Mosca, fra gli otto finalisti italiani alle selezioni bolognesi del Gelato world tour (leggi): non ha vinto lo scettro mondiale, ma nella finalissima di Rimini si è comunque conquistato la menzione speciale dei Maestri gelatieri per il suo gusto “Sapore d’Amatrice“.

A quasi due anni dalla prima scossa dell’agosto 2016 che gli distrusse il locale, e quindi tutti i progetti di un presente e di un futuro, Daniele Mosca riparte. Forte della solidarietà incontrata dai colleghi durante le sfide mondiali, ma certo con tutta la fatica e i sacrifici che chi ha subìto danni dal terremoto conosce bene. Con l’aiuto della Regione Lazio ha ricomprato l’attrezzatura, e fra pochi giorni, venerdì, taglierà il nastro del suo nuovo locale. L’indirizzo è rimasto formalmente lo stesso, “piazza Cacciatori del Tevere 17”, ma “adesso bisogna aggiungere: delocalizzato area triangolo. Al piano superiore”. Delocalizzato, per causa di forza maggiore.

Certo, lascia trapelare Daniele mentre lo racconta, il desiderio di ricominciare si intreccia all’amarezza che nulla sarà come prima. Perché il suo primo locale, ampio e comodo, era “nella piazza del paese, sotto la torre, e i clienti venivano da me durante la passeggiata in centro”; ora dovrà conquistarsi clienti in quello che è più simile a un container, metratura pressoché dimezzata e tutt’altro contesto: “Un mercato coperto dove ci sono studi di commercialisti, avvocati, banche, un bar e una tabaccheria”. Insomma manca il senso di comunità, di vita di paese, che però potrebbe rinascere proprio grazie al piacere di gustarsi un gelato, di passare un po’ di tempo libero con un tocco di dolcezza. Il suo gusto “Sapore d’Amatrice”, che lo ha fatto trionfare, insieme a sette rivali, nelle finali italiane di Bologna, non potrà che avere un posto d’onore nel suo bancone: si tratta di ricotta variegata con miele di castagno e noci, “prodotti della mia terra”.

Di una terra che Daniele Mosca non vuole lasciare, anche se le ferite sono ancora lì, tutte evidenti: “Hanno iniziato da poco a rimuovere le macerie”, racconta. La sua famiglia è fuggita da Amatrice dopo le scosse, spostandosi prima a Perugia e poi a Foligno; ora Daniele ricomincerà a vivere nella sua città, anche se resta il trauma psicologico, la paura di quella prima notte di scosse, del presente che si sgretola. Ma “ricominciare è un obbligo, è fondamentale”. E Daniele è pronto a rimboccarsi le maniche, a produrre dolcezza e parentesi di gusto per i suoi clienti.

Esattamente un anno fa, alle finali di Bologna, disse: “Questa è la prima vaschetta di gelato che produco da sette mesi a questa parte”. Ora Mosca riapre il suo locale, sempre vicino alla Pasqua, come faceva ogni anno, “perché qui ancora c’è la neve”. Sarà una nuova primavera per lui e per tanti terremotati. Con uno spirito diverso. Con la voglia di sfidare il destino.

Foto: Repubblica ©

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