Il terremoto gli porta via la casa, Erminio vive in roulotte: “Sono stanco, aiutatemi”

(di Elisabetta Faraglia) A Bacugno c’è Erminio Paolucci che non ha una casa, è senza corrente e vive al freddo in una roulotte. Nato e cresciuto nella piccola frazione di Posta, circa 10 anni fa è andato a vivere per lavoro a Monte Leone Sabino. Reduce da una separazione, senza lavoro, il 22 agosto 2016 ha fatto ritorno in paese per lavorare con un impresa boschiva. Dopo due giorni: il terremoto. Rimane senza casa, viene ospitato al centro smistamento di Cittareale, oggi non più operativo. Il signor Paolucci è di nuovo senza lavoro a causa di un calo quasi fisiologico per queste attività legate alla montagna e al suo clima. Vive in una roulotte avuta in prestito dalla protezione civile ma non ha la corrente e fa freddo.

I pochi residenti del posto sono suoi amici e come possono lo ospitano per dargli un po’ di conforto e caldo. Erminio è riconoscente ma si sente solo. “Mi sono rivolto a tutti – spiega il signor Paolucci, – ai Comuni di Posta, di Borbona, agli assistenti sociali. La risposta è che non possono fare niente perché risulto domiciliato nella vecchia casa in Sabina dove vivevo in affitto con mia moglie e mia figlia di 10 anni”. E i servizi sociali del Comune di Monte Leone Sabino  che hanno risposto?

“Che non possono fare niente perché non risulto più all’interno del nucleo familiare. La mia quasi ex moglie – aggiunge –  ha cambiato casa e ha costituito un suo nucleo. Posso anche ritornare in Sabina ma non i soldi per pagare l’affitto e non riesco a trovare lavoro. Non so a chi rivolgermi. E’ quasi Natale, ho 65 anni e sono stanco”.

La storia del signor Paolucci è quella di un uomo che sta perdendo la speranza, che non riesce a trovare dei punti fermi che lo possano indirizzare, aiutare, sostenere. Spesso è senza cibo e sta sopravvivendo grazie al cuore dei vicini e dell’associazione “Il Guazzabuglio emergenza e povertà di Rieti”.

“Sto in mezzo strada e chiedo aiuto”, conclude Paolucci. Le sue parole esprimono in modo semplice e chiaro il suo disagio. Lo fa con la massima dignità per superare un momento difficile. E’ compito di chi ha il potere in mano rispettare questa dignità attraverso soluzioni risolutive e tempestive. E’ freddo e dorme al gelo. Non ci sono il bue e l’asinello. Servono i fatti.

Foto: RietiLife ©

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