Da Rieti ad Accumoli, tra piccoli produttori ed eccellenze gastronomiche | IL VIAGGIO DEL CORRIERE DELLA SERA

La Via Salaria è antica quanto Roma. Come spiega il nome, era la strada destinata al trasporto del sale, dal Mare Adriatico per i popoli che guardavano il versante orientale dell’Appennino, dal Tirreno per quelli della bassa Sabina. Partiva dalla capitale e si addentrava nell’entroterra: Rieti era la prima meta importante lungo il cammino. Capoluogo di quella parte del Lazio chiamata Sabina, la città è da sempre considerata il centro geografico del Bel Paese,“l’ombelico d’Italia”, come testimonia il monumento circolare in piazza San Rufo.

I reatini lo chiamano caciotta o caciottone, a dimostrazione anche dello stretto legame con l’enogastronomia instauratosi nel tempo. Rieti offre un excursus nella storia, dall’epoca romana al Rinascimento, e in poco più di mezz’ora si possono ammirare il Palazzo comunale, quello del governo, la Cattedrale, la sede vescovile e il teatro Flavio Vespasiano. Immancabile la sosta lungo il Ponte Romano (monumento nazionale) con vista sul monte Terminillo e sul fiume Velino, che costeggia la città.

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Foto: RietiLife ©

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