“Con la chiusura di Alcatel perdiamo anche importanti competenze” / IL RAMMARICO DI UN LETTORE

Sul nostro sito, in un commento, c’è un lungo post del dipendente Marco Francucci, che parla di Alcatel. Lo pubblichiamo qui di seguito

“Voglio esprimere un pensiero prima dell’epilogo più volte annunciato e, questa volta davvero prossimo. Siamo ormai rimasti poche unità (12 + 1 dirigente+1 in cassa integrazione), tutti con una lunghissima esperienza alle spalle, e che esperienza!

A partire dalla Telettra fino all’Alcatel attraverso vari consorzi abbiamo lavorato in tanti settori tutti in ambito Telecomunicazioni. Siamo quindi confluiti in quello di Ingegneria (trasporti e oil and gas). Cosa significa Ingegneria? Significa, sulla base di un capitolato e quindi di una gara per appalto, realizzare un Progetto che soddisfi le esigenze del cliente in modo conforme alle normative e al capitolato. Molti di noi hanno lavorato nei laboratori prima dell’attuale impiego nell’ambiente trasporti. Questo per ribadire l’alto profilo tecnico culturale di noi tutti.

Forse pochi conoscono la valenza del nostro lavoro, per esempio, tutti sanno che internet è limitato perché pochi hanno la fibra ottica in casa. Noi progettiamo sistemi IP che fanno scorrere dati su fibra ottica per ambienti ferroviari, metro e tranvie. Si pensi a quanto lavoro ci sarebbe da fare per connettere, per esempio, i condomini in fibra-ottica (c’è addirittura la legge che impone l’adeguamento di tutti i condomini di nuova realizzazione alla dotazione di un sistema di allaccio in fibra ottica che preveda due o quattro fibre per ciascun appartamento….

Quando fummo trasferiti dalla sede storica di Alcatel in una nuova sede (via della Chimica?), nell’ambito del nucleo industriale, non c’era neanche un collegamento in fibra!! Come si può al giorno d’oggi pensare un nucleo industriale senza una diffusione capillare della fibra??

Poi uno va in vacanza in Croazia ed internet va come un fulmine!!
Possibile che in tutti questi anni nessuno si sia mai chiesto cosa veramente facessimo nella nostra sede? Tecnici da tutto il mondo, e quando dico tutto dico tutto, sono venuti a Rieti nella nostra sede per motivi di lavoro. Con la loro presenza avranno lavorato gli alberghi, i ristoranti i bar i trasporti e soprattutto avranno conosciuto, oltre ai luoghi meravigliosi dove abbiamo la fortuna di vivere, le persone di Rieti i nostri tecnici.

La nostra vicenda lavorativa sta per concludersi con il rammarico di non aver potuto trasferire le nostre conoscenze ai giovani. Non uno stagista, un ingegnere neo laureato o chicchessia. Ho avuto l’onore di preparare quattro laureandi in ingegneria ma a Firenze!

Vorrei tanto che le nostre istituzioni si rendessero conto dell’importanza dell’esistenza della nostra realtà, sia dal punto di vista delle competenze che dal punto di vista umano. Per il territorio è perdere l’ultima occasione di avere un “Competent Center” come il nostro. Se ci chiedono consulenze e contributi da ogni parte ci sarà pure una ragione!

Foto: RietiLife ©

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