Migranti a Forano: le villette sono inagibili. Il sindaco: “Temo problemi di ordine pubblico”

(di Paolo Giomi)  Non solo la decisione di trasferire a Gavignano circa 40 rifugiati tra quelli sgomberati il 24 agosto scorso dalla palazzina di via del Curtatone, a Roma, è stata presa nella Capitale, senza interpellare minimamente né il sindaco di Forano né il Prefetto di Rieti, ma gli immobili individuati per accogliere i migranti, le villette di vocabolo Rio Pertica, sono anche prive delle certificazioni di agibilità.

A rivelarlo è direttamente il sindaco del paese sabino, Marco Cortella, che a seguito di alcuni accertamenti effettuati negli uffici di via del Passeggio ha ricostruito la storia degli immobili, una lottizzazione convenzionata realizzata nel 2011. Intervento che “a quanto mi risulta – spiega il primo cittadino di Forano – è ancora privo delle certificazioni di agibilità”. Un fattore non da poco, ma che comunque non basta a bloccare un eventuale trasferimento di rifugiati provenienti dalla capitale. “Se andiamo a vedere quanti immobili in Italia sono senza questo tipo di certificazioni, e ciò nonostante sono comunque regolarmente abitati, perderemmo il conto – dice ancora Cortella – come Comune ribadiamo al di là di questo aspetto la ferma contrarietà a questa operazione”. Una contrarietà che domattina, domenica 27 agosto, verrà messa “nero su bianco” dal consiglio comunale, chiamato in seduta straordinaria ad esprimersi su una mozione relativa proprio all’ipotesi di trasferimento dei rifugiati di piazza Indipendenza a Forano.

“Come certificato anche dal Prefetto di Rieti, nella lettera inviata a Comune di Roma e società proprietaria degli immobili, questo trasferimento, in merito al quale ancora oggi non ho ricevuto alcun atto formale, potrebbe creare problemi di ordine pubblico, perché non siamo nelle condizioni oggettive per accogliere ulteriori rifugiati, siano essi richiedenti asilo o persone in possesso di regolare permesso di soggiorno. Torno a ripetere che qui non c’entra niente l’aspetto ideologico o legato all’accoglienza, il nostro territorio è uno di quelli virtuosi in questo, e sfido chiunque ad affermare il contrario. Ma andare ad aggravare una situazione già impegnativa, con un territorio che al momento ospita un numero di rifugiati di gran lunga superiore a quello stabilito dal Ministero, avrebbe per forza di cose conseguenze importanti per la comunità”.

Foto: Emiliano GRILLOTTI ©

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