Notte di paura al campeggio, parla il ragazzo che ha dato l’allarme al Terminillo

(di Valentina Fabri) Il posto del cuore, vent’anni e un’estate nella quale ritrovarsi: non erano che queste le cose che legavano i ragazzi che quella notte si trovavano allo Ski caravan club di Terminillo che si erano dati appuntamento, come ogni anno, per poter trascorrere qualche giorno insieme.

Un luogo al quale erano molto legati, che conoscono da quando sono piccolissimi, nel quale hanno trascorso tante estati anche i loro fratelli maggiori e genitori, come nel caso di Alessandro, che quella notte racconta come, resosi conto di non riuscire a domare le fiamme divampate a ridosso della prima roulotte, non ha esitato a correre urlando e bussando per riuscire a svegliare gli ospiti del campeggio e poter scappare: “Era tardi ma ci stavamo godendo il fresco della montagna tra una chiacchierata ed una risata e probabilmente di lì a poco avremmo organizzato una spaghettata notturna, quando l’incendio della prima roulotte ha interrotto il silenzio di quella notte. Abbiamo cercato di procurarci più acqua possibile ma dopo avere inizialmente cercato di spegnere l’ incendio con pentole e secchi di acqua ci siamo resi conto che le fiamme avevano avvolto completamente il gabbiotto in legno” – e prosegue – “Preso dal panico ho cercato di far confusione per far svegliare tutti i campeggiatori nell’area vicina al luogo dell’incendio. Siamo corsi al piano inferiore del campeggio quello più vicino all’ingresso principale, abbiamo chiamato il gestore dello Ski caravan club e i vigili del fuoco, tutto questo mentre continuavamo ad urlare per svegliare più persone possibili.”

Il campeggio, in questo periodo, era al completo in vista della settimana di Ferragosto che abitualmente raccoglie tutti coloro che, provenendo da Rieti, Roma ed altre zone, tornano al campeggio per regalarsi qualche giorno di relax e di fresco viste le temperature di questi giorni.

“Nell’attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco guardavamo, una volta al sicuro, l’incendio avvolgere mano a mano tutte le roulotte ed i gabbiotti; insieme alla paura il sentimento prevalente in quel momento era la rabbia di non poter far nulla per impedire che quel luogo così tanto caro a tutti noi bruciasse. L’incendio si è esteso in pochissimo tempo a dismisura soprattutto per la presenza di bombole del gas all’interno di ogni gabbiotto: questo ha fatto sì che esplodendo i detriti delle bombole finissero su gabbiotti anche molto distanti, incendiandoli”.

Una volta domato l’incendio, rientrare e constatare che il nostro posto speciale era andato perduto è stato davvero doloroso: conoscevo quasi ogni abitante di quelle piccole casette di legno, sono cresciuto con loro, molti di loro ci conoscono fin da quando eravamo molto piccoli e se da una parte ci sentivamo sollevati nel sapere di aver evitato una tragedia permettendo a tutti di abbandonare velocemente il campeggio per mettersi al sicuro, dall’altra la tristezza nel vedere solo cenere e fumo al posto di luoghi tanto cari ci ha fatto malissimo. C’era un ricordo vissuto in ogni angolo dello Ski caravan club e a due giorni di distanza, ora che siamo tornati nelle nostre case, possiamo dire che mai come ora vivremo di quei ricordi.”

Foto: RietiLife ©

Print Friendly, PDF & Email