Decameron: canzoni e storie, spettacolo al Flavio

Al via il festival internazionale Castello dei Destini Inventati 2017, rassegna culturale giunta alla quarta edizione, che quest’anno partirà sotto l’insegna del Decameron di Giovanni Boccaccio con una serata iniziale di racconti e musica insieme agli artisti Davide Riondino e Maurizio Fiorilla.

Come per le edizioni passate, anche quest’anno il festival avrà come fil rouge una carta dei tarocchi: dopo “l’Appeso” dell’edizione 2016, quest’anno sarà la volta de“La ruota di Fortuna”.

Lo spettacolo “Decameron: canzoni e storie” Un viaggio nel capolavoro di Boccaccio tra racconto e musica, col patrocinio dell’ente Italiano Giovanni Boccaccio e del Comune di Rieti, si terrà domenica 30 luglio nel foyer del Teatro Flavio Vespaziano alle ore 21:30 con ingresso gratuito.

Il primo evento del Festival che storicamente si svolge fra Rocca Sinibalda e il Lago del Turano sarà organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Rieti, in una prospettiva di allargamento verso il capoluogo Sabino.

David Riondino, cantautore e artista poliedrico, ha attraversato e sperimentato molti percorsi musicali dagli anni Settanta ad oggi, i suoi ultimi spettacoli rappresentano sempre di più la scelta di un teatro all’insegna della commistione di generi fra poesia, satira, testi classici e musica dal vivo.

In questa serata Riondino canta lo straordinario mondo del Decameron di Giovanni Boccaccio in una serie di ballate e improvvisazioni. Molti brani dello spettacolo sono nati all’interno del programma di Radio3 Umana cosa, scritto e condotto da Maurizio Fiorilla (professore all’Università di Roma Tre e curatore di due edizioni del Decameron) voce narrante con Riondino.

Sul palco David Riondino voce, chitarra; Eleonora Cardellini voce; Paolo Antinori chitarra; Maurizio Fiorilla basso; Massimiliano Chiapperi cajòn,  Dario Pisano,  Teresa Vanalesti per un percorso tra letture, racconti e canzoni per rivivere, con la tutta la vivacità verbale e musicale di Riondino, le storie più famose del capolavoro di Boccaccio.

Il programma prosegue poi dal 13 al 18 agosto con una compagnia di artisti internazionali provenienti da Germania Francia Portogallo, con un progetto sostenuto dalla Ue, dal Comune di Rocca Sinibalda, e organizzato da Teatro Rigodon con la direzione artistica di Alessandro Cavoli

I giovani artisti internazionali provenienti dal Teatro Giovanile di Dortmund, da Parigi Compagnia La trans e dalla compagnia Ex evora Portogallo lavoreranno nelle vie del Borgo di Rocca Sinibalda per dare vita ad un performance ispirata al Decamerone di Giovanni Boccaccio nei giorni 18, 19 20 agosto.

Le serate cominceranno con una cena medievale, cui seguirà una performance ispirata alla danza tradizionale della Moresca eseguita da giovani cavalieri di Rocca Sinibalda e proseguiranno poi con un grande spettacolo all’interno delle vie del borgo, che ospiteranno gli artisti e installazioni di mercati e locande, una notte nel bianco delle lenzuola che porterà la lancetta all’indietro nel tempo di circa 700 anni.

L’attualità dell’opera di Boccaccio – dichiara il direttore artistico Alessandro Cavoli – è evidente, l’Italia oggi come allora è sottoposta a sollecitazioni sociali,  ad eventi catastrofici che minacciano l’identità e la prospettiva dell’intero paese, dando spazio a bande anarchiche che approfittando del vuoto che sempre generano le calamità sembrano impossessarsi dell’Italia ma anche dell’intera Europa, ma anche generando nella parte sana della società un senso di rinnovazione e di riscatto,.

Dal Decamerone nacque l’Europa dei racconti, delle fiabe popolari, germi della grande narrativa europea, ma da un punto di vista storico lo stesso Boccaccio intuisce e suggerisce una palingenesi sociale, i contadini escono dall’asservimento ai padroni, ai politici (spesso dipinti come corrotti); l’intero impianto sociale riceve dal flagello della peste nera – che fece circa 20 milioni di morti nell’intera Europa – una propulsione che ridisegnerà l’identità europea, spingendola verso quelle acquisizioni sociali e scientifiche che fanno ancora la ricchezza di questo territorio.

Foto: RietiLife ©

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